Se stai per metterti a leggere, evita: inizia così Soffocare, un libro in cui amore, sesso e morte si intrecciano, alternandosi tra pagine originali come la penna dell’autore, l’americano Chuck Palahniuk.
Fuori dagli schemi, provocatore e “maleducato”, il romanzo racconta la storia di Victor Mancini, dottore mancato che per campare ha escogitato un’infallibile truffa: fingere di morire e farsi salvare la vita.
Lo schema è sempre lo stesso: il protagonista è al tavolo di un ristorante, preferibilmente di un certo livello. Intanto, intorno, ognuno pensa a sé, parla con i commensali e scambia battute, assolutamente ignaro di cosa stia per succedere. Il cameriere serve quanto ordinato al tavolo, Victor taglia con noncuranza il suo pezzo di carne, lo mette in bocca e… ciak, si gira!
Nella sala un gran trambusto, gli occhi puntati su di lui che, paonazzo, si agita con il boccone ancora in gola, mentre finge di soffocare in attesa del suo eroe. Uomo, donna, giovane, vecchio, non importa chi sia, Victor sa già come si svolgeranno i fatti: il suo salvatore gli cingerà con forza la vita e del cibo masticato farà un volo il quale, a sua volta, porterà l’uomo a parecchi quattrini. Nella società del dio denaro anche l’eroismo è a pagamento.
Per anni, il protagonista continua a ricevere lettere e soldi di finti eroi che, dopo avergli riconsegnato la vita, sentono ancora il bisogno di prendersi cura di lui, finendo per diventare madri, padri, zii e cugini adottivi. Sebbene Victor non ricordi più nulla di loro, però, grato, apre ogni volta le buste piene di soldi e con il suo personale vitalizio paga le spese mediche della madre italiana psicopatica rinchiusa in una costosa casa di cura. Eppure, se a qualcuno la vita di Mancini sembra facile, sbaglia di grosso.
Fin da piccolo è cresciuto in un ambiente poco felice, senza un padre e con una madre poco presente persino a se stessa. Ora è circondato da amici fuori di testa, primo fra tutti Denny, che per comprarsi da mangiare ha trovato lavoro come attore presso un finto villaggio del 1700 e per hobby colleziona pietre, le quali più grandi e pesanti sono e meglio è.
Le donne di cui Victor si circonda sono interessate solo al suo corpo e lui stesso non sa vederle che come amanti, poiché, come si legge nel libro, chi nasce figlio di una madre single, nasce già sposato; e per le altre non c’è più spazio.
Attraverso un racconto non lineare ma scorrevole, narrato dal protagonista in persona con un linguaggio che oltrepassa i limiti della decenza, si succedono eventi che inducono il lettore a sfogliare le pagine con un sorriso amaro costantemente stampato in viso. Al di là della perversione e della vivace scurrilità di un autore che non scrive per compiacere con finte carinerie, però, si nasconde molto di più: riflessione, critica e ricerca del riscatto che devono fare i conti con l’amarezza della vita e la propensione del protagonista alla rinuncia, alle soluzioni “facili” ma non felici.
Palahniuk suggerisce tra le righe che i raggiri del personaggio principale sono in realtà richieste d’aiuto che vanno oltre la finzione della scena. Perpetrando la recita del soffocamento, infatti, Victor mette a rischio agli occhi dei presenti la propria sopravvivenza, ma ciò che davvero vacilla è la sua vita.
Quello che ogni giorno il medico fallito – e ipocondriaco – chiede a se stesso è vivere, perché sopravvivere non basta mai. Tuttavia, questa ricerca di vita, sfamata per pochissimo nei modi peggiori, sa trovare appagamento solo nella sua ninfomania, nella sua smodata ricerca di possesso carnale. Al contempo, nonostante i tentativi, nemmeno questo piacere soddisfa e, allora, Mancini prova altre dipendenze in un’esistenza vissuta superficialmente, giorno per giorno, priva di prospettive.
Con questo romanzo intriso di cinismo, lo scrittore che nasce come giornalista si riconferma l’anticonformista della letteratura contemporanea. Non è Soffocare, però, il suo romanzo più noto: meglio conosciuto come l’autore di Fight Club, la fama del suo lavoro viene accresciuta dall’omonima pellicola di David Fincher, in cui appaiono attori del calibro di Edward Norton e Brad Pitt. La storia di Victor Mancini, però, segna, nel 2001, un momento di ascesa nella sua carriera, portando tutti i suoi romanzi a una crescita esponenziale delle vendite. Così Survivor, Invisible Monsters, Cavie, Rabbia e Gang Bang diventano alcuni tra i suoi libri più letti e amati.
Consigliato a chi non ha paura di imbattersi in uno stile irriverente, alternativo, “sporco”, per scoprire la realtà in tutti i suoi chiaroscuri, a volte senza mezze misure e con pochi compromessi. Palahniuk non è fatto per i cuori sensibili e i deboli di stomaco. Per chi appartiene alla categoria, a dissuaderlo ci ha già pensato l’autore, onesto fin dalla prima riga: Se stai per metterti a leggere, evita.