Meglio tardi che mai, è proprio il caso di dirlo. Dopo mesi di proteste e scontento riparte a Napoli Nati per Leggere, il più importante progetto di promozione alla lettura per bambini da zero a sei anni.
Proprio quando tutti i lettori – di nascita o di adozione – avevano quasi perso le speranze, l’iniziativa definita a termine riapre i battenti, e le parole pronunciate meno di un anno fa dall’Assessore alla Cultura e al Turismo Gaetano Daniele appaiono più che mai smentite.
Era il 20 gennaio 2017 quando, al PAN, il primo punto.Lettura NpL del capoluogo campano chiudeva, dopo intere settimane di agonia. La causa un’infiltrazione d’acqua dovuta a una fluviale ostruita. A nulla o a poco servì l’impegno degli Assessori Roberta Gaeta e Annamaria Palmieri: i problemi di natura logistica ebbero la meglio e la narrazione fu interrotta sul più bello, dopo cinque anni di fervente attività.
La curiosità destata da un buon racconto, però, non si può fermare, così la storia del primo nucleo di biblioteche gratuite per l’infanzia continua, e il 22 novembre festeggia il secondo compleanno che sa di vittoria: la rivincita della cultura.
L’inaugurazione del nuovo punto.Lettura partenopeo si terrà mercoledì alle ore 16:00, nella Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III. Sarà questo solo il primo di numerosi incontri. La novella sede NpL si riempirà di meraviglia ogni mercoledì, dalle 10:30 alle 12:30 (appuntamento per i bambini da zero a tre anni) e dalle 16:30 alle 18:30 (per bambini dai tre ai sei anni), così come ogni secondo sabato del mese dalle 10:30 alle 12:30.
Francesco Mercurio, nuovo direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, ha commentato così l’evento: I principi della convivenza civile, del senso civico e del bisogno di conoscenza si sviluppano nei primissimi anni di vita di una persona. Avere un punto.Lettura Nati per Leggere in una biblioteca nazionale è il modo più concreto e reale che ha un bibliotecario di contribuire alla crescita di una comunità.
La terza biblioteca nazionale d’Italia sarà dunque la location ideale per celebrare un inizio pieno d’entusiasmo e, soprattutto, pieno di promesse. Il progetto nasce infatti non solo per promuovere l’avvicinamento alla lettura fin dai primi anni di vita – cruciali per lo sviluppo cerebrale dei bambini – ma anche e soprattutto per riabilitare zone di svantaggio socio-culturale, in cui la povertà educativa dilaga e la cultura, che pure abbonda, viene tristemente e sistematicamente messa in secondo piano.
Come ha affermato Francesco Mercurio, ogni bambino sottratto alla distorsione malavitosa è una vittoria del buon senso e un segnale di speranza, e fra tutte le cose che NpL attiva c’è anche questo. Sviluppare il programma significa riscrivere il contratto sociale tra biblioteca e comunità.
Tutto ciò parte da una convinzione importante, che è il cuore pulsante da cui l’associazione trae costante nutrimento: ogni bambino ha diritto a essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza ma anche dalla mancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo.
Affettivo perché il programma è, tra le altre cose, una buona occasione per costruire legami: non solo con chi decide di abbracciare l’iniziativa, ma anche con i propri figli. La famiglia è partecipazione, è esperienza condivisa, e non c’è modo migliore di cominciare la sfida di essere genitori – e l’avventura di essere figli – con delle buone storie, il sorriso di un simpatico lettore e l’incanto che sa infondere solo lo sguardo di un bambino.
Il potenziale positivo dell’esperienza Nati per Leggere appare chiarissimo se si dà uno sguardo ai promotori del progetto: si sono alleati per sostenere il diritto alle storie l’Associazione Culturale Pediatri (ACP), l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e il Centro per la Salute del Bambino Onlus (CSB), oltre a tutti i volontari entusiasti di partecipare al programma nato per la comunità tutta.
Collaborano, infine, figure sanitarie, sociali, educative e culturali, confermando qualcosa che Tiziana Cristiani, referente regionale NpL Campania, esprime bene: investire in questa azione di grande impatto sociale significa investire in maniera lungimirante sul capitale umano del proprio territorio a partire dai cittadini più piccoli.
Non possiamo far altro, quindi, che rinnovare l’accorato invito a tutti i genitori per ricordare che i loro figli sono… Nati per Leggere.