A.A.A. futuro cercasi.
Referenze: dedizione, serietà, titolo di studio.
Non basta? Laurea magistrale, dottorato, tre lingue. Ma senza esperienza non si va da nessuna parte. E allora? Allora si scappa, perché l’Italia ai giovani non sa che offrire.
Si guarda all’Europa, si guarda all’estero, perché siamo cittadini del mondo che assieme al posto fisso hanno rinunciato anche alla fissa dimora. I patriottici sono morti. Quelli ancora vivi, in Italia, spesso muoiono di fame.
Il Bel Paese pieno di storia, arte e cultura, ha scarso senso pratico e troppo “magna magna”. Si vive male, si vive poco, e quando si ha la fortuna di trovare un lavoro, quell’impiego ruba tutto. Si comincia a lavorare per vivere e si finisce con il vivere per lavorare, ché o si sta in ufficio – quando va bene – oppure la pagnotta a casa non la mangia nessuno.
Però che gran Paese, l’Italia! Dove il tempo acquista un senso tutto proprio e otto ore di lavoro diventano dieci – sempre quando va bene – però sulla carta restano otto. Perché qui il tempo è relativo come lo stipendio.
Che fare? Restare? Per forza. Il tricolore è la casa dei mammoni. Anche perché i biglietti aerei costano e senza un impiego come si fa? Eppure quanti mammoni costretti all’esodo. Loro che, esauriti i risparmi dei nonni, devono dar a campare genitori sfiniti, che la pensione possono solo sognarla. Ma bisogna capirlo, il clima è bello, si mangia bene, poi è ovvio che l’aspettativa di vita si allunga: che bel Paese, l’Italia!
Bello in cartolina, negli occhi dei turisti, nel cuore chi se ne va. Perché i mammoni italiani vedono la famiglia tutti i giorni, su Skype. E ringraziano per aver trovato di che campare, anche se dentro resteranno sempre verdi, bianchi e rossi. Vanno avanti, con un po’ di orgoglio e un po’ di rancore, perché sono figli abbandonati che, in ogni caso, i loro obiettivi li hanno raggiunti. Sono stati amati, da qualcun altro, ma sono stati amati.
Sempre più cervelli fuggono dalla Penisola che resta indietro, bloccata. Da Nord a Sud, ma a Sud di più, come sempre. Però al Sud si vive bene: non vedete come sorridono, i meridionali? È un po’ per il mare, un po’ per il sole e un po’ per non piangere. Ma poi piangere perché? La crisi è comoda, dà la scusa per non lavorare: tanto l’arte di arrangiarsi è nata in Meridione, come le idee vincenti.
A.A.A. presente cercasi.
Appello di chi resta. Referenze: speranza.
C’è qualcuno che ci crede ancora? C’è ancora qualcuno disposto a provarci? Forse. Sicuramente c’è chi promette, e tanto. E c’è chi scommette, anche, su qualcosa di cui l’Italia è ricca, ma non sa valorizzare. Un classico. La cultura, si era detto. La cultura che non paga, ma quantomeno appaga.
Un’altra promessa, l’ultima, per il Sud. Una promessa che viene dal Nord. Lo scommettitore di turno è Vincenzo Barone, che da Pisa ha deciso di investire sulle menti terrone e di portare la Normale a Napoli. Avrà sentito che la maggior concentrazione dei partenopei non è in patria ma in Brasile? Vuole riportarla indietro? Come premio una laurea magistrale o un dottorato.
Ci scherziamo, perché dopo tante promesse la fiducia si perde. Però abbiamo ancora buone referenze: speranza. Abbiamo speranza da vendere. Qualcuno ne vuole? Potremmo guadagnarci un altro giorno a casa nostra. Magari addirittura restare. Perché in fondo a crederci ancora sono proprio gli italiani, i giovani che lottano, i giovani figli di… operai, contadini, impiegati, disoccupati. Però, con una marcia in più: le idee vincenti, l’ingegno sviluppato per necessità di sopravvivenza. Abbiamo cultura e cervello da vendere! Qualcuno ne vuole? Barone ne vuole.
Campania tutta al rapporto: è il nostro momento. Un altro, per gentile concessione. E se dopo lo studio non c’è garanzia di lavoro, non è un problema: si esporta il genio. Stupido, si potrebbe pensare. Sì, stupido assai. E allora un altro appello per chi vuole sentire.
A.A.A. scommettitore cercasi.
Perché uno non basta, anche se uno è già qualcosa: un’infusione di fiducia e un’inversione di tendenza, ché il Nord che scende giù si era sentito solo per portare altra monnezza; la cultura era sogno insperato.
Cercasi scommettitori che investano sui giovani, sui laureati, sui capaci, su chi è stanco di arrangiarsi. Cercasi lavoro per chi merita da chi non vuole rubare, ché a comprare la fame della gente sono bravi tutti.
Referenze: qualche sogno in tasca, tanta voglia di mettersi in gioco, buon occhio per gli affari. Certi cervelli non si possono cedere senza combattere.
Fatica, crescita e successo sono garantiti. Sappiamo tutti che l’Italia, se vuole, sa essere davvero un Bel Paese.