La tentazione di non parlare più del MoVimento 5 Stelle, quindi delle puntuali recite del suo leader, questa volta è forte. Grillo ne ha fatta un’altra delle sue, l’ennesimo trucco a effetto volto ad attirare l’attenzione su di sé e sul suo – ormai a tutti gli effetti – partito, forse anch’egli convinto dall’efficacia della teoria bene o male purché se ne parli. È vero, ai colpi di testa dell’ex comico siamo ormai abituati: dal Vaffa Day, alle esultanze al balcone post-elezioni capitoline, fino agli attacchi alla stampa del Paese, a suo dire faziosa e garantista dei poteri forti a scapito del suo gruppo. Ora, però, cominciamo a stancarcene.
È proprio in merito a quest’ultimo punto, infatti, che si dipana la più recente vicenda che vede Grillo protagonista a seguito dello stop imposto dal Tribunale di Palermo alle Regionarie del MoVimento che avevano incoronato Giancarlo Cancellieri per la corsa alla carica di Presidente della Regione Sicilia.
Intercettato dai colleghi della stampa all’esterno dell’hotel dove soggiornava, il leader dei 5 Stelle si è scagliato contro i cronisti riservandogli le seguenti, sprezzanti parole: Vi mangerei tutti solo per il gusto di vomitarvi. Voi siete i principi del pettegolezzo, non vi vergognate?. Capiamo che, a loro credere, il blog che porta il nome del comico stesso sia l’unica fonte attendibile per reperire notizie, tuttavia, la questione è molto più grave di quanto non sia apparsa, tant’è che lo stesso Ordine dei Giornalisti, tramite i propri canali social, ha espresso solidarietà verso i colleghi coinvolti e stigmatizzato l’operato di Grillo, caso di cui difficilmente si riscontrano precedenti.
Un minimo di vergogna la percepite per il mestiere che fate o no?, ha continuato, forse dimenticando il lavoro che, invece, svolgono i suoi adepti e il modo in cui, realmente, adempiono al proprio incarico in Parlamento.
La tentazione di non parlare più del MoVimento 5 Stelle, come già detto in apertura, questa volta è forte. Tuttavia, non seguiremo ciechi l’istinto, anzi, attraverso il nostro solito modo di fare informazione, continueremo a raccontarvi di una Roma già messa in ginocchio dalle precedenti amministrazioni, e ora vittima del colpo di grazia grillino che bada più a licenziare e ricercare assessori anziché a risolvere problemi vitali per la popolazione capitolina, dalla gestione rifiuti, ai trasporti, alle periferie; insisteremo a sottolineare la loro insensata caccia alle streghe che prende il nome di campagna No Vax, priva di un reale fondamento scientifico e quanto mai allarmista; perseguiremo nel segnalarvi il tempestivo cambio di rotta sugli indagati, ora finalmente liberi anch’essi al pari dei colleghi forzisti e piddini di aspirare all’immunità parlamentare di cui godrebbero una volta eletti; o ancor più, ci saremo a mostrarvi la ridicola scenetta messa in atto per le pensioni parlamentari, con lo slogan Non le vogliamo sbandierato in ogni dove, salvo poi guardarsi bene dal dimettersi prima della maturazione delle stesse. Non abbasseremo la voce sulla virata verso la destra estrema, verso l’occhio strizzato alle forse fasciste che lentamente risalgono la china di un Paese che le aveva a fatica cancellate in nome di una ridicola morale liberticida.
È chiaro, non ci tireremo indietro neppure se una qualsiasi iniziativa pentastellata dovesse meritare i riguardi della cronaca corredati di applausi, ci mancherebbe altro, seppure oggi ci appaia difficile credere che ciò accadrà in tempi brevi.
A Grillo l’onore e l’onere di smentirci, di sorprenderci, di convincerci attraverso l’esercizio della buona politica che quanto affermato fino a ora da noi come dalla maggior parte dei nostri colleghi, anche ben più autorevoli, è figlio di valutazioni sbagliate. Al MoVimento l’onore e l’onere di cancellare certe vergognose dichiarazioni, quelle sì, davvero lesive per la libertà di stampa, con fatti concreti a favore della gente, della qualità della vita dei luoghi che già amministra e delle sedi in cui si insedierà.
Al momento resta un triste conato che fa male a un’intera categoria e svilisce ancora di più la figura della politica. Come spesso abbiamo auspicato, un ritorno a vecchi valori, e non vecchi tristi fasti, sarebbe davvero l’unico modo di affrontare con coscienza e cognizione di causa un futuro oggi apparentemente, manco a dirlo, vomitevole.