Lume d’alba non filtrava nel cortiglio della «Splendor», la società che aveva in appalto la nettezza urbana di Vigàta, una nuvolaglia bassa e densa cummigliava completamente il cielo come se fosse stato tirato un telone grigio da cornicione a cornicione, foglia non si cataminava, il vento di scirocco tardava ad arrisbigliarsi dal suo sonno piombigno, già si faticava a scangiare parole.
Questa breve descrizione di un cortile di lavoro come tanti, giù nella Sicilia più profonda, di un cielo insolitamente grigio per l’isola dai mille colori, sempre dorata dal sole, è l’incipit non solo di un romanzo, non solo di un giallo apparentemente d’altri tempi, di un mistero intricato come le nuvole che insistono sulla cittadina e scoraggiano le parole. Questa intrigante ed elegante miscela della lingua italiana con i sensuali termini propri del dialetto più a Sud del Paese è madre, progenie, origine di un mondo letterario misterioso e affascinante al contempo. È Vigàta, è l’inizio dell’infinita storia del Commissario più amato della bibliografia italiana, Salvo Montalbano.
Andrea Camilleri, padre di Montalbano, autore di romanzi di successo tradotti in tutti gli idiomi del pianeta – oltre centoventi – sceneggiatore, docente, faro e punto di riferimento per chiunque approcci all’arte, al teatro e alle parole con la sua stessa passione, la prima vicenda di natura giallistica, con la sua terra nelle sue contraddizioni, la sua anima bella e dannata protagoniste, la scrisse per il padre morente in ospedale. Compose la storia nella stessa lingua che i due utilizzavano per comunicare, il vernacolo. Scrivila così come l’hai raccontata a me oggi, gli suggerì il genitore. Il resto è storia.
Salvo Montalbano adottò sin da subito quel parlare che deve avere la consistenza della farina lievitata e pronta a diventare pane, facendone il proprio punto di forza, la sua più immediata e distinguibile caratteristica.
Ne La forma dell’acqua i protagonisti sono Pino Catalano e Saro Montaperto, due geometri che, per necessità, svolgono il mestiere di munnizzari presso la Mànnara, zona di prostitute e malaffare. I due apriranno le porte al primo caso assoluto del Commissario successivamente al ritrovamento del cadavere di un noto esponente politico locale, l’ingegnere Luparello, deceduto, apparentemente, proprio durante un occasionale rapporto sessuale.
La forma dell’acqua è la metafora che Montalbano utilizza per dipingere le intenzioni della mano che ha ucciso Luparello e coinvolto, trasformandola nella principale indagata, la prostituta Ingrid Sjöstrom: assumere una forma particolare e precisa, proprio come l’acqua contenuta in un qualsiasi recipiente. “Che fai?” gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. “Qual è la forma dell’acqua?”. “Ma l’acqua non ha forma!” dissi ridendo: “Piglia la forma che le viene data”.
La ragazza, nel corso della vicenda, diverrà amica di Salvo e, involontariamente, in maniera congiunta alla fidanzata del Commissario, Livia, suggerirà la soluzione dell’intricato caso.
La TV ha, poi, trasformato Montalbano in un personaggio dalla fama popolare e il Maestro Camilleri in un autore cult. Da La forma dell’acqua, le vicende di Vigàta, congiuntamente ai tanti romanzi proposti dallo scrittore, hanno venduto oltre dieci milioni di copie. L’affascinante progressione, crescita, scoperta di Salvo è ancora oggi raccontata dai romanzi editi da Sellerio, volumi in cui il carattere apparentemente sicuro e sfrontato del Commissario si è colorato dei suoi pregi, difetti, debolezze, passioni. Ogni nuovo libro è un pezzo di un puzzle straordinario di sfumature che compongono la complessità di un personaggio che resterà per sempre nell’immaginario collettivo collegato al genere giallo, una mattonella di uno dei mosaici più preziosi che le librerie italiane e del mondo custodiscono e regalano al pubblico quotidianamente.
Montalbano, come il suo autore, Andrea Camilleri, è un personaggio che appartiene alla gente, un compagno di viaggio, un punto di riferimento sulla tabella della crescita di ognuno, un momento fondamentale, un dono. Partire dal principio, da La forma dell’acqua, per farne la conoscenza, è il modo migliore per non perdersi nemmeno uno di questi straordinari momenti.