Nel silenzio della stampa e delle televisioni che ormai da giorni tacciono notizie sull’immigrazione e sulla drammatica situazione libica, troppo occupate a dipingere i richiedenti asilo come quasi certi stupratori, Gino Strada, da sempre controcorrente, è tornato a parlare di migranti, scagliandosi duramente contro Marco Minniti, attuale Ministro dell’Interno. Intercettato dai colleghi de Il Fatto Quotidiano, infatti, il fondatore di Emergency ha espresso in tono perentorio il suo disaccordo con l’operato del governo la cui politica, definita di livello infimo, pone sempre più dubbi sulla sua sedicente natura di sinistra. Queste le sue parole:
Questi accordi con la Libia, questo decreto fatto dal Ministero dell’Interno, per me è niente di più e niente di meno che un atto di guerra contro i migranti, un atto di guerra.
Dopo gli accordi con la Libia gli sbarchi in Italia sono calati dell’86%. Lei che idea si è fatto?
Be’, io mi sono fatto un’idea molto precisa. Noi siamo già oggi responsabili di diverse morti, diverse torture, centinaia o migliaia di violazioni dei diritti umani, e per soddisfare il nostro egoismo e le necessità di una politica veramente di livello infimo, non esitiamo a ributtare questa gente in mano a torturatori e assassini. La situazione della Libia, che molti Paesi europei hanno contribuito a determinare, è certamente una situazione molto, molto difficile dal punto di vista dei diritti umani. E noi impediamo alle persone di trovare qualche cosa di meglio e le ricacciamo lì, in quella sorta di inferno.
Ma, secondo Lei, Minniti com’è riuscito a raggiungere questi accordi?
Mah, non è poi difficile, eh. Si va da qualche capobanda locale, si paga e gli accordi sono belli e che raggiunti fino alla prossima volta. Non è difficile.
Il Ministro Minniti è il più apprezzato del Governo Gentiloni…
Andiamo bene… Andiamo bene… Cioè, se il più apprezzato è uno che si permette… Che, tra l’altro, questo qui è il Ministro dell’Interno, però va a fare gli accordi all’estero. Non si capisce niente di cosa fanno questi qua. Minniti ha una storia che è una storia da sbirro e va avanti su quella strada lì. Per lui consegnare o ributtare indietro bambini, donne incinte, poveracci e farli finire nelle carceri libiche ammazzati o torturati è una cosa che è compatibile con i suoi valori. Vabbè, con i miei no, però… Evidentemente, si sente orgoglioso di quello che ha fatto. Non si potrà dire non lo sapevamo. È che nessuno si prenderà le sue responsabilità e nessuno, soprattutto, verrà chiamato a prendersi le sue responsabilità.
*Fonte: www.ilfattoquotidiano.it