Dal 24 giugno al 25 settembre, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli presenterà al pubblico una nuova mostra per rendere omaggio a Johann Joachim Winckelmann (Stendal, 1717 – Trieste 1768), intitolata Winckelmann e le raccolte del Mann. Monumenti antichi inediti 1767.
L’esposizione – realizzata in collaborazione con il m.a.x., il museo di Chiasso – sarà dedicata all’archeologo tedesco, in concomitanza con i trecento anni della nascita e si terrà nel Salone della Meridiana. Finalmente, dopo molti anni, verrà esposto anche il celebre Cavallo Mazzocchi, una statua bronzea rinvenuta nel corso dei primi scavi di Ercolano – voluti da Carlo III di Borbone nel 1738 – e ripristinata quasi del tutto nel 1759.
Il Cavallo Mazzocchi è stato da poco restaurato nel laboratorio del Museo, sotto la guida della dottoressa Luigia Melillo, e resterà nel salone anche dopo la chiusura della mostra in attesa che venga sistemato definitivamente nella sezione dedicata alla scultura campana, dove farà parte dell’allestimento della Quadriga di Ercolano, uno dei più importanti gruppi bronzei di tutta l’arte antica.
L’evento non accoglierà soltanto alcuni dei reperti archeologici citati nel testo Monumenti antichi, ma rappresenterà anche un’occasione speciale per ammirare sedici matrici in rame, sedici stampe, volumi e manoscritti unici, provenienti da biblioteche sia italiane che straniere. Il libro di cui sopra illustra duecentootto incisioni e, per questa mostra napoletana, sono state scelte proprio quelle che riproducono alcune opere del museo o le cui descrizioni si riferiscono agli oggetti che questo conserva al suo interno.
Si potranno osservare anche le immagini fotografiche dei reperti che Winckelmann ebbe modo di vedere a Roma, nel Palazzo Farnese, ma anche a Napoli, nel Museo del Duca Carafa di Noja e nel Museo Farnesiano a Capodimonte o nel Museo Ercolanese di Portici.
Nell’allestimento sono presenti, inoltre, dieci oggetti archeologici: il Cammeo con Giove che fulmina i giganti, (II sec. a.C.; Collezione Farnese); il Rilievo di Paride e Afrodite (I sec. a.C., Collezione Duca di Noja); l’Affresco con il Cavallo di Troia (Pompei, 45-79 d.C.); il Braciere su tripode con sfingi (Ercolano, I sec. a.C.); la Statuetta in bronzo di Alessandro a cavallo (Ercolano, I sec. a.C.); la Statuetta in marmo di Fauno, (Ercolano, I sec. d.C.); un disco di bronzo (Pompei, I sec. d.C.) e due candelabri con fusto a forma di canna di bambù del I sec. d.C.
Questo evento del Museo Archeologico Nazionale vuole così ricordare e celebrare un importantissimo intellettuale, il quale diede alle stampe un testo, l’unico tradotto dal tedesco in lingua italiana, che – seppur poco studiato, perché considerato un’opera incompiuta – racchiude le tavole con le opere che colpirono Winckelmann durante i suoi numerosi viaggi in Italia. Una mostra speciale e unica, assolutamente da non perdere.