L’oro del Miglio d’Oro, scritto da Paquito Catanzaro per Officina Milena Kids, con le illustrazioni di Annalisa Maggio, racconta la storia di Pio, un bambino di nove anni che vive una straordinaria avventura culturale. L’incredibile incontro con Massimo Troisi, un “normale” adulto con una bicicletta malandata agli occhi del giovane Pio, infatti, farà sì che la noiosa estate del bambino si tramuti in un’esperienza unica che gli permetterà di conoscere a fondo la terra in cui vive.
Massimo Troisi, in veste di perfetta guida turistica, porterà il piccolo Pio attraverso il Miglio d’Oro che Guide d’Italia, Napoli e dintorni descrive come un tratto rettilineo della Via Regia, lungo circa 2 km, che collegava Resina a Torre del Greco […] e che prende questo nome per la bellezza dell’ambiente e la concentrazione di molte delle più belle ville, ornate di ampi giardini.
La nascita di questo meraviglioso tratto si deve a Carlo di Borbone che, nei suoi primi anni di regno, rimase affascinato dal paesaggio e dal clima mite, trasferendosi con la consorte Maria Amalia di Sassonia e commissionando ad Antonio Canevari la costruzione della Reggia di Portici. Il prestigio portato dalla residenza reale, ma anche il mare, il panorama con la sua vista sul Golfo di Napoli e sulle isole ha convinto la corte napoletana, ma anche molti altri nobili a trasferirsi proprio in quest’area conosciuta come il Miglio d’Oro. Da quel momento in poi hanno preso vita ville e giardini rococò e neoclassici.
Ma lungo questo tratto storico non vi sono soltanto antiche ed eleganti dimore. La “guida” Troisi, infatti, conduce il piccolo Pio presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Si tratta di una struttura che Ferdinando II di Borbone aveva concepito come industria siderurgica e, a partire dal 1845, come fabbrica di locomotive a vapore, oggi visitabile e unica nel suo genere.
La tappa successiva, in questo tour culturale, non può che essere Ercolano con i suoi scavi archeologici. Il giovane protagonista della storia si ritrova, per la prima volta, a passeggiare sui resti dell’antica città seppellita durante l’eruzione del Vesuvio del ’79. Quelle strade, a Pio, non sembrano altro che macerie ma, guardandole da un’altra prospettiva e grazie all’aiuto della sua guida, il giovane riesce a immaginare di camminare in un mercato dove il vociare regna sovrano, immaginando i vari negozi, il viavai dei clienti, ma anche edifici pubblici e tutta la maestosità del tempo che fu. Il viaggio lungo una costa forse troppo poco nota continua e il giovane Pio scopre mestieri unici, come quello antico del corallaro, ma anche luoghi incantevoli come Villa Bruno.
Nel suo L’oro del Miglio d’Oro, Paquito Catanzaro racconta una storia impregnata di cultura che attraverso un linguaggio fresco e vivace vuole mostrare quanta bellezza possa esserci in posti così vicini che non si conoscono mai abbastanza. Un vero e proprio invito alla scoperta del proprio territorio attraverso un viaggio che diventa personale e conduce a una crescita interiore. Inoltre, la presenza di personaggi come Massimo Troisi e Giacomo Leopardi arricchisce il racconto portando il lettore ad approfondire non soltanto la storia dei luoghi, ma anche delle persone che vi sono nate o che vi hanno trascorso parte della loro vita, in un reciproco scambio di eternità. Una storia semplice e ricca di dettagli, perfetta per i più piccoli, ma che fa sorridere anche i grandi.