Per comprendere realmente la portata di quella che è la rivoluzione digitale in atto negli ultimi anni, potrebbe essere utile tornare con la mente anche solo ai tempi in cui nelle offerte dei gestori di telefonia mobile, uno dei punti di forza era rappresentato dal numero di SMS in omaggio, o da quello dei minuti in più di conversazione gratis. Oggi che quotidianamente si consumano giga e giga di contenuto multimediale ogni giorno, ripensare a quegli anni cronologicamente comunque molto vicini a noi, fa un certo effetto.
Anche perché l’evoluzione tecnologica ha portato con sé, come conseguenza su scala globale, un ripensamento degli stili di vita. La possibilità di essere iper connessi e di poterlo fare in mobilità con l’ausilio di dispositivi sempre più performanti sotto ogni punto di vista, tanto nelle prestazioni che nell’usabilità, ha creato ulteriori possibilità per consumare sempre più informazioni, siano esse sotto forma di un articolo, di un video, o di un podcast. Più contenuto a disposizione degli utenti, che si ritrovano una libreria digitale da cui pescare ogni volta che si dà un’occhiata allo smartphone.
Come lo streaming ha cambiato l’approccio al contenuto
Il passo successivo è quello della competizione in atto tra chi, a ogni livello, questi contenuti li produce e sa bene quanto sia difficile catturare l’attenzione dell’utente connesso, ormai consapevole di avere ampia scelta e dunque fattosi più esigente. In questo scenario, un ruolo di primaria importanza è rivestito dallo streaming video, una tecnologia in grado di rispondere alla creazione di contenuto per chiunque e per qualunque momento della sua quotidianità, creando di fatto un ponte continuo tra le piattaforme di streaming e i propri iscritti.
Senza contare poi quanto gli eventi live abbiano trovato qui un luogo di elezione. A farla da padrone c’è ovviamente lo sport, con milioni di persone ogni giorno che guardano le partite in streaming della loro squadra del cuore, ipotizzando un loro pronostico sull’esito dell’incontro e su quello delle dirette concorrenti. Ci sono poi i motori, con la Formula 1 e la MotoGp che fanno da traino anche alle categorie meno conosciute, e ancora gli sport da combattimento, il basket, il pugilato e tanto altro.
Film e Serie TV: la vera casa dello streaming internazionale
Quando si parla di streaming, però, si pensa soprattutto a film e serie TV. Fuori dalle logiche della televisione tradizionale o della pay per view, le piattaforme di streaming hanno puntato principalmente su tre fattori: tecnologia, usabilità, contenuto. Un’infrastruttura solida, capace di supportare anche milioni di accessi contemporaneamente, è alla base per poter restituire all’utente un servizio di qualità e senza fastidiose interruzioni o logoranti problemi di accesso. Allo stesso tempo, l’utente deve sentirsi a proprio agio nella piattaforma, trovando con facilità le informazioni che sta cercando e nel più breve tempo possibile.
C’è poi il contenuto editoriale vero e proprio, con un catalogo che riesce a integrare produzioni locali, kolossal mainstream e proposte internazionali e che ha alla base una strategia commerciale che si avvale dell’analisi di una grande quantità di dati su gusti e abitudini di consumo, ma che ha comunque il vantaggio di riuscire a offrire al proprio pubblico film e serie TV realizzate in ogni parte del globo.
La crescita dello streaming in Italia
Da nessun’altra parte, così come avviene con facilità sulle piattaforme di streaming, si può passare velocemente da una proposta all’altra percorrendo digitalmente migliaia di chilometri. Una tecnologia che piace sempre di più e che continua a crescere, anche in Italia: secondo i dati del 2021, il 58% delle famiglie ha almeno una sottoscrizione attiva a uno dei servizi di streaming più conosciuti, con una crescita del 10% rispetto all’anno precedente.