È un dato di fatto che, oggi, cinecomic e supereroi siano praticamente sinonimi. Il cinema sugli eroi dei fumetti, negli ultimi anni ma non solo, si è in special modo concentrato sugli adattamenti dei più iconici personaggi appartenenti agli universi narrativi Marvel e DC Comics, generando una pluralità di progetti che, specie nel primo caso, hanno creato un vero e proprio universo narrativo cinematografico paragonabile a quello nato in decenni di pagine a fumetti.
I supereroi Marvel, inoltre, sono stati il volto pop di ogni genere di intrattenimento, dai più classici set Lego alle slot machine. Se i primi sono fra i più ambiti dai collezionisti, come nel caso del Guanto dell’Infinito o del Daily Bugle, il caso delle slot è ancora più significativo. Includere simboli come il martello di Thor, comparso anche nella sua versione tradizionale in Power of Thor e presente fra i vari titoli in siti dedicati, garantisce immediata riconoscibilità in un contesto dove i simboli sono componente essenziale, e affiancarli ad altri iconici come lo scudo di Capitan America non fa che rafforzarne l’immagine. Rilievi che possono essere fatti anche per i personaggi DC, parte di un universo rimasto sul piano cinematografico un po’ indietro rispetto agli storici rivali Marvel.
L’associazione tra cinecomic e supereroi, più forte che mai anche in virtù del peso di questi ultimi nel merchandise più variegato, rischia però di escludere altri film. La generica etichetta di cinecomic, infatti, racchiude qualsiasi film adattato da un’opera a fumetti, e il successo enorme del genere supereroistico tende a mettere in ombra altri film derivati da fumetti che, invece, meriterebbero maggior visibilità.
È per esempio il caso di Tartarughe Ninja, protagoniste di cinque film tra il 1990 e il 2014 e principalmente note per l’iconica serie animata del 1987, dove sono rappresentate come amichevoli tartarughe antropomorfe. L’origine dei personaggi, comunque, è nelle vignette dell’omonimo fumetto underground pubblicato amatorialmente nel 1984, dove personaggi e ambientazioni differivano grandemente dalla ben più nota serie animata. Le tartarughe erano veri e propri vigilantes protagonisti di scenari tipicamente noir, ispirati agli autori dalle opere di Frank Miller.
Il nome di Frank Miller, al cinema, è tradizionalmente accostato ai due Sin City, il primo del 2005 e il secondo del 2014, che hanno visti coinvolti lo stesso Miller, il regista Robert Rodriguez e attori come Mickey Rourke, Bruce Willis, Jessica Alba, Eva Green e Josh Brolin. Il soggetto, ancora una volta, è negli omonimi fumetti della serie antologica scritta e disegnata da Miller a partire dal 1991, adattata dai due film anche tramite particolari scelte visive che ne richiamano le tavole.
Nel corso dello scorso anno è poi uscito al cinema Kingsman – Le Origini, pellicola che fa da prequel ai due precedenti film della serie omonima, usciti nel 2014 e nel 2017. Il soggetto originale, anche se solo del primo film, è sempre un fumetto: si tratta di The Secret Service, pubblicato tra il 2012 e 2013, scritto da Mark Millar e illustrato da Dave Gibbons.
Origini fumettistiche anche per Hellboy, protagonista al cinema in tre pellicole del 2004, 2008 e più di recente in un reboot del 2019: il demone che dà il nome a film, e prima ancora al fumetto, è infatti nato dalla matita di Mike Mignola nel 1993, protagonista in diverse storie soprannaturali e anche in alcuni crossover con personaggi DC come Batman.
Più simile a quello delle Tartarughe Ninja, invece, il caso di The Mask: il film del 1994, seguito da un ben poco apprezzato sequel nel 2005, vedeva nei panni del protagonista un vulcanico Jim Carrey, mattatore in una commedia dai tratti surreali. Il personaggio, tuttavia, era originariamente apparso in un fumetto del 1989 dove era ben diverso dall’esuberante versione del film: rielaborazione del mito del doppio, la maschera del fumetto trasformava il protagonista in un suo opposto dedito ad efferatezze compiute nella maniera più grottesca possibile, con evidenti richiami a personaggi come Joker.
Il recente arrivo su Netflix della serie Mercoledì, infine, è l’occasione per ricordare come anche l’iconica Famiglia Addams sia nata sui fumetti. L’autore, Charles Addams, introdusse i famosi personaggi gotici in una serie di vignette a partire dal lontano 1938: la loro popolarità, esplosa con la serie tv degli anni ’60, è stata alla base dei quattro film che dal 1991 si sono succeduti al cinema, equamente distribuiti tra live action e animazione.