Il 20 maggio riparte la carovana poetica di Veduta Leopardi. Per l’occasione è stata programmata un’anteprima in collaborazione con l’Associazione We Space che si terrà nel locale della galleria di vico Vasto a Chiaia nella sala intitolata a Vincenzo Villarosa. Veduta Leopardi è, infatti, anche un po’ questo: una rete di persone che, nel nome di Leopardi e della poesia, organizza occasioni di confronto e di riflessione sul presente. Vincenzo Villarosa è una di queste persone e il suo contributo (ma i redattori e i lettori di Mar dei Sargassi lo sanno bene) è sempre stato intelligente e umano.
Veduta Leopardi giunge alla sua nona edizione. Nel 2014 ne ebbi l’intuizione scoprendo che il punto più panoramico di Corso Vittorio Emanuele a Napoli si protendeva su Palazzo Cammarota (nei Quartieri Spagnoli) dove il poeta di Recanati aveva vissuto due anni. Quindi, la splendida veduta sul golfo, il Vesuvio e la penisola sorrentina che attirava frotte di napoletani e turisti, era la medesima di cui aveva goduto l’eccelso autore de La Siepe e de La Ginestra. Con molta presunzione ho quindi ideato un omaggio annuale di poeti contemporanei che fra maggio e giugno (il mese in cui cadono le date di nascita e morte di Leopardi) leggono i testi loro o di altri autori sulla scala San Pasquale che dal balcone panoramico di Corso Vittorio Emanuele scende proprio alle spalle di Palazzo Cammarota. E di autori ne sono venuti in questi anni, soprattutto napoletani e campani, e ci sono state qualificate presenze non solo da altre parti d’Italia ma anche da luoghi lontani come l’India o l’America Latina.
Nemmeno una manifestazione organizzata in economia, però, può essere condotta da una sola persona e in questi anni ho avuto un sostegno essenziale da diversi amici a cominciare, fin dalla prima edizione, da Ezio Aliperti e Antonio Salzano, i poeti Mimmo Grasso e Ferdinando Tricarico, il grafico (e poeta) Luciano Pennino, il musicista Francesco Cuomo. Un sostegno costante e qualificante l’ho ricevuto, poi, da cari amici e veri intellettuali che ci hanno lasciato: Ernesto Nocera, un vero istrione, capace di esibire la conoscenza in lingua originale di autori orientali e di cantare a fronna ’e limone antiche villanelle napoletane; con lui, Vincenzo Villarosa, un vero motore, silenzioso ma potente, non solo dei reading poetici ma della redazione di questo giornale e della programmazione culturale di We Space dove l’amico Willy Santangelo ha voluto intitolargli una sala.
Quest’anno, superata l’emergenza da Covid-19 che negli ultimi due anni ci ha costretto a una programmazione ridotta, si torna a un calendario più ampio ma senza la presenza fondamentale di Ernesto e Vincenzo. Il miglior modo di ricordarli credo sia incrementare la promozione delle attività poetiche in corso con un’attenzione particolare ai giovani autori. Veduta Leopardi è stata un laboratorio in tal senso e ha favorito la conoscenza e il confronto fra realtà di giovanissimi emergenti, come quelli di Scintilla Poetica o Mosse di Seppia, ma pure fra aggregazioni anagraficamente più articolate come quella di Epoché o de La Parola Abitata. È stata anche occasione e ispirazione per traduzioni de L’Infinito di Leopardi (in swaili di Roberto Gaudioso e napoletano del compianto Raffaele Rizzo) che, riportate negli artistici libroggetto di Augusto Massa, si trovano oggi nel fondo leopardiano della Biblioteca Nazionale di Napoli, donate al termine di un’articolata manifestazione fra le annotazioni critiche di Antonio Pietropaoli e la drammatizzazione curata da Massimo Maraviglia.
Alcune volte, abbiamo portato l’evento, con reading e improvvisazioni artistiche, anche in altri luoghi, circolando su un autobus storico dell’azienda di trasporti napoletana (grazie all’intuizione di Gianni Formisano) o in occasione della visita al Parco Virgiliano di Mergellina con le rivelazioni su Paolina Ranieri del poeta Sasà Di Natale e le incursioni musicali di Fulvio De Innocentiis.
Ripercorrendo in questa rassegna le trascorse edizioni di Veduta Leopardi, registro un caloroso affollarsi di volti e sensazioni, di grande disponibilità, rispetto per gli altri, generosità che la comunità di persone che hanno partecipato (non solo poeti, e questo mi dà una bellissima emozione) hanno dimostrato e quindi emergono i momenti di socialità anche prima e dopo le letture, la grande dotazione di immagini e riprese curate da molti fra i quali ricorderò Ciro De Novellis, Orfeo Soldati, Marco De Gemmis, uno sguardo costante alla scrittura femminile grazie al lavoro di Floriana Coppola e Lina Sanniti.
Nel bilancio che rusticamente sto definendo si alternano i volti di autori come Wanda Marasco o Carmen Gallo che hanno ottenuto riconoscimenti in ambito nazionale e tanti altri autori, molti alle prime armi e all’inizio spaesati e intimiditi, che hanno vivacizzato le giornate sulla scala di San Pasquale.
L’avventura ricomincia: ogni giovedì e venerdì fino al 24 giugno, alle ore 17:30, ci ritroveremo a sederci sui gradini di quella scala e ad ascoltare tanta buona poesia. Vi aspetto.
Contributo a cura di Costanzo Ioni, ideatore e organizzatore di Veduta Leopardi