Torna il tanto atteso Maggio dei Monumenti che, quest’anno, è alla sua XXVIII edizione e prende il nome di Muraria – Napoli, dove i muri non dividono. La manifestazione parte con grande ritardo, il 13 maggio, e si concluderà il 12 giugno prossimo, con il malcontento dei cittadini e delle tante associazioni del territorio, ma non solo.
Finito sotto accusa è, ovviamente, il Comune al quale non è stato perdonato un tale e inspiegabile slittamento. Alcune tra le principali realtà associative hanno dichiarato infatti: Purtroppo, la nuova Amministrazione Comunale, sull’onda delle ultime scelte per il Piano Cultura, che operano una sostanziale apertura ai privati della gestione del patrimonio culturale, mercificando il turismo e la cultura, anche per il Maggio dei Monumenti 2022 sembra aver imboccato una nuova discutibile strada che ne snatura caratteristiche e finalità.
Si è abbandonato un progetto che da decenni coinvolgeva scolaresche e operatori culturali e turistici, esercenti e associazioni, singoli professionisti e cittadini per inseguire nuovi schemi del tutto arbitrari e, oggi, del tutto anacronistici, penalizzanti sia per i cittadini che per tutti gli operatori del settore e per l’offerta culturale e turistica di Napoli. Dopo anni di collaborazione fra Comune e tutto il mondo del Maggio, nulla è stato comunicato alla città e tutto si decide verticisticamente. Le associazioni si fanno interpreti di questo sconforto che pervade tutti a fronte di tale atteggiamento che taglia fuori il contributo delle decine di soggetti che negli anni hanno costituito la spina dorsale della manifestazione garantendo professionalità e qualità dell’offerta, nel rispetto delle normative vigenti e a costo zero per l’Amministrazione Comunale, seguendo una formula risultata vincente.
Nonostante i ritardi e le critiche, comunque, il Maggio dei Monumenti si farà e l’immagine di Muraria è stata definita un’identità visiva dinamica, moderna, fresca e innovativa. Una scelta che, superando i tradizionali segni statici, valorizza lo spirito della manifestazione, per sua natura mutevole, variegato, aperto a numerose interpretazioni ed esperienze. Il risultato è un “mosaico” di segni diversi ma generati da una comune radice, che evocano allo stesso tempo un sistema di comunicazione tribale, una planimetria cittadina, uno storytelling elastico e adattabile. Il design system diventa così il simbolo di una città ricca, molteplice, multiculturale, interdisciplinare, sempre fedele a se stessa eppure in continua trasformazione.
Come suggerito dal titolo data a questa edizione, protagonisti indiscussi del XXVIII Maggio dei Monumenti saranno i muri e le mura della città, che metteranno al centro il festival di street art promosso dal Comune di Napoli con il finanziamento della Città Metropolitana. Ispirato a una visione che capovolge il concetto di muro, da simbolo di divisione a simbolo di unione, nel programma sono previste, come sempre, visite guidate, opere di arte pubblica, proiezioni cinematografiche nel sottosuolo, teatro di strada e passeggiate tematiche.
Il Sindaco Gaetano Manfredi ha dichiarato: «Le mura di Napoli hanno una caratteristica in comune coi napoletani, sono porose, come disse Walter Benjamin, perché, proprio come le spugne, il tufo di cui sono fatte, assorbe e trasmette ciò che contiene, interagendo con il proprio ambiente. Questa osmosi tra interno ed esterno, tra sé e il proprio altro, è al centro delle azioni con le quali, con questa edizione del Maggio dei Monumenti, abbiamo voluto dare risalto ai nostri muri, intesi come pareti e mura di cinta, grotte e monumenti, chiese e palazzi, che verranno aperti, dipinti, recitati o attraversati da cittadini e turisti. In tal modo scopriremo nuovi volti di una Napoli mai così plurale, che sarà coinvolta in tutte le sue Municipalità, accogliendo ospiti internazionali, tra street art, teatro di strada e cinema – letteralmente – underground. Il Maggio dei Monumenti valorizzerà, raccontando segni, sogni e misteri, la città dove i muri non dividono».
Il calendario di eventi è suddiviso in sei sezioni: Parlare ai muri vedrà coinvolte dieci Municipalità e dodici compagnie teatrali per altrettante street performance. Per Dipingere i muri Scampia e Ponticelli diventano cornice per l’allestimento di due grandi opere di street art firmate da Jorit in collaborazione con Trisha e dall’artista francese Zevs. Guardare i muri consiste invece in proiezioni cinematografiche nel sottosuolo di Napoli. Con Aprire i muri la “città segreta” si rivela attraverso aperture straordinarie, permettendo l’accesso al pubblico a luoghi solitamente chiusi, ma, allo stesso tempo, anche una nuova fruizione del patrimonio artistico di Napoli attraverso inediti percorsi guidati. Attraversare i muri rende poi la città un museo aperto, con percorsi tematici tra mura ed edifici segnati dalla street art. Infine, con Allargare i muri vi saranno incontri con le comunità di origine straniera che vivono a Napoli.
Un programma che si presenta interessante, seppur arrabattato, in ritardo e, ancora una volta, dall’impostazione privatistica a cui il Sindaco strizza spesso l’occhio. Eppure, il Maggio dei Monumenti è una manifestazione a cui tutte le componenti della società hanno potuto, sin dalle sue origini, offrire il proprio contributo, dando la possibilità a realtà pubbliche di vivere e condividere l’arte e la cultura a tutto tondo e ai cittadini di usufruirne. Il coinvolgimento di sempre più soggetti privati, quindi, sembra oggi una scelta “di comodo”, forse per organizzare qualcosa in tempi estremamente ridotti dopo le polemiche. Ma sarà una scelta efficace e coerente con la natura dell’evento?