Di recente, in un mio articolo, ho parlato del passaggio dal tunnel della pandemia a quello del terrore di un possibile conflitto allargato che potrebbe coinvolgerci. Quelli della mia generazione tremano al solo immaginare di vedere ulteriormente offuscato il futuro di figli, nipoti e giovani amici. Ma la vita, si sa, va avanti nonostante le incognite vecchie e nuove che sconquassano il quotidiano.
Oggi, ad esempio, è una giornata speciale e mi va di raccontare ancora una volta una bella storia che ha avuto ulteriori e significativi sviluppi negli ultimi tempi. Una storia che ha per protagonisti giovani amici che ho avuto la fortuna di conoscere qualche anno fa grazie al mio amico Carlo. Sin dal primo incontro rimasi sorpreso del fatto che questi due ragazzi avessero un quadro ben preciso di ciò che avrebbe dovuto essere il loro futuro. Alessandro e Flavia, i loro nomi, un’idea di domani che non ammetteva deroghe.
In discussione c’era l’inizio di un percorso, ma non i fondamentali, che c’erano già tutti: talento, passione, linea Politica – quella con la P maiuscola – e l’idea concreta di realizzare una testata giornalistica online che non fosse uno dei tanti formato fotocopia che inondano il web. Un’informazione libera, non veicolata, chiara e onesta. Una voce controcorrente, come le anguille nel Mar dei Sargassi, la variopinta porzione di oceano Atlantico compresa tra gli arcipelaghi delle Grandi Antille e delle Azzorre, lì dove i pesci serpentiformi nascono e proliferano, un luogo di migrazione e resistenza, di romantiche analogie letterarie e correnti avverse da attraversare.
Gli incontri si susseguirono a ritmo frenetico anche con la partecipazione di Francesca, divenuta poi elemento fondamentale per la sua competenza nel campo grafico e informatico e, non ultima, la sua qualità di vedere sempre tutto possibile e realizzabile, una carica di ottimismo e positività non comune, fattore essenziale per un’avventura che non voleva restare un sogno fine a se stesso.
In quei mesi, le riunioni e le telefonate mi portarono a rivivere la mia esperienza negli anni, anche quelli complicati, del post ’68, con la nascita della rivista AZETA, ovviamente in formato cartaceo. I giorni, le notti trascorse in tipografia con il profumo di inchiostro, la composizione dei caratteri a mano e poi dopo le linotype e la stampa con le prime bozze. L’entusiasmo era al settimo cielo assieme al mai dimenticato amico Guido – a cui portavo sempre le prime bozze – che aspettava con trepidazione sulla sua sedia a rotelle e che non faceva mai mancare le sue battute in stile anglosassone, nonché le invettive rivolte al linotipista per gli errori riscontrati.
Con Guido realizzammo un sogno comune: la rivista divenne realtà con collaborazioni qualificate e prestigiose, un sogno proprio come quello di Alessandro e Flavia tornati dall’esperienza lavorativa in Scozia con il preciso obiettivo di rendere concreto il loro desiderio, un progetto che poco più di cinque anni fa ha visto la luce ricevendo ampi e favorevoli consensi con una diffusione andata sin da subito oltre i confini campani. Progetto illustrato anche nel corso di una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati.
Oggi Mar dei Sargassi conta una redazione di dieci persone tra le quali sette giornalisti. Sette perché, nonostante il nostro amato e mai dimenticato Vincenzo Villarosa ci abbia lasciati troppo presto, resterà per sempre una pietra miliare di questa realtà a cui ha dato un valido contributo di cui facciamo ogni giorno tesoro.
Nel 2021, abbiamo deciso di evolvere il progetto Mar dei Sargassi in casa editrice: indipendente, non a pagamento, internazionale. Nei libri abbiamo individuato il nostro domani, un punto d’arrivo. Attraverso i nostri testi, vogliamo convertire ciò che è omesso in soggetto, il confine in centro. Spaziando tra romanzi e non fiction, ci interroghiamo sull’esperienza dell’essere etichettati dalla cultura dominante sulla base della “differenza” – di genere, di razza, di ceto, di nazionalità, di orientamento sessuale, di religione, di stile di vita.
Non c’è che dire, idee chiare, obiettivi ben precisi, la cultura come scelta di campo coerente con quello che è stato il percorso del giornale online. Attenzione e voce alle marginalità, un’editoria lontana da ogni mercificazione, come raccontato sul sito www.mardeisargassiedizioni.com a cui vale la pena dare uno sguardo per conoscere l’intero staff.
Ma, come ho detto in apertura, oggi è una giornata speciale perché comincia il tour di presentazione in Campania, che poi proseguirà in Toscana nei prossimi giorni, del primo libro edito da Mar dei Sargassi Edizioni, Milena Q. – Assassina di uomini violenti di Elisa Giobbi, la storia vera di Milena Quaglini, libro che ha già venduto i diritti per il cinema.
Il tema della violenza di genere è il fulcro di questo romanzo dal carattere crudo e al contempo sincero, umano. La protagonista, Milena Quaglini, è morta suicida in carcere, dove scontava la massima pena per l’assassinio degli uomini che avevano abusato ripetutamente di lei. L’autrice non cerca empatia verso il suo personaggio, ma indaga come una relazione violenta possa cambiare il volto di qualunque essere umano.
Oggi a Napoli presso lo Slash+ di via Gemito 20 alle 18, domani (sabato 5) a Castellammare di Stabia alla Mondadori Bookstore e domenica 6 mattina alle 11 a Portici, presso Villa Fernandes. Poi l’8 e il 16 marzo a Firenze e il 17 a Pisa.
Ciliegina sulla torta, l’annuncio in questi giorni della partnership con la Scuola del Libro di Roma per corsi di editoria a Napoli, dal 7 maggio al 26 giugno, con Marco Cassini, Elena Vozzi, Serena Talento e Francesca Testa. Una delle migliori offerte formative in ambito editoriale: quattro moduli che delineano un percorso completo e uniforme per chi desidera fare della passione per i libri il proprio lavoro.
Una bella e appassionante avventura grazie alla quale certamente Alessandro Campaiola e Flavia Fedele, con Francesca Testa, Marina Finaldi, Chiara Barbati e Noemi De Luca, riserveranno sempre nuove e avvincenti sorprese.
Buon lavoro e buona fortuna, ragazzi.