Politiche più stringenti o no: questo è il dilemma. Grandi polemiche ruotano intorno a OnlyFans, la piattaforma online nota soprattutto per la diffusione di contenuti per adulti disponibili a pagamento. Il tutto era nato nei giorni precedenti, quando alcuni portavoce avevano dichiarato, tramite un annuncio, che da ottobre 2021 sarebbe stata ufficialmente vietata la pubblicazione dei contenuti sessualmente espliciti al fine di garantire la sostenibilità a lungo termine della piattaforma e per continuare a ospitare una comunità inclusiva di creatori e fan.
Dobbiamo evolvere le nostre linee guida sui contenuti, avevano scritto, con la specifica che i vari creator avrebbero potuto ugualmente continuare a pubblicare immagini e video di un certo tipo di nudo, purché rispettosi dei termini della nuova politica di utilizzo – cosa si intendesse per un certo tipo di nudo resta tuttavia ignoto. OnlyFans rimane impegnato nei più alti livelli di sicurezza e moderazione dei contenuti di qualsiasi piattaforma sociale. Tutti i creatori sono verificati prima di poter caricare qualsiasi contenuto su OnlyFans e tutti i contenuti caricati sono controllati da sistemi automatici e moderatori umani, avevano aggiunto.
Poi la svolta di appena poche ore fa. Tramite l’account Twitter ufficiale del sito, è stato pubblicato un inaspettato dietrofront: Grazie a tutti per aver fatto sentire la propria voce. Abbiamo ottenuto le assicurazioni necessarie per supportare la nostra variegata comunità di creatori e abbiamo sospeso il previsto cambiamento delle norme del 1 ottobre. OnlyFans è sinonimo di inclusione e continueremo a fornire una casa a tutti i creatori. Un comunicato ufficiale ai content creator verrà inviato via e-mail a breve.
Per quei pochi terrestri che ancora vagano nell’oblio, spieghiamo le straordinarie peculiarità di OnlyFans. Trattasi di una piattaforma online nata nel 2016 e con sede in Gran Bretagna, su cui dei creator (in prevalenza youtuber, influencer, modelli/e, content creator in generale) possono pubblicare foto, video o live streaming a pagamento e gli utenti usufruire dei contenuti tramite un sistema di abbonamento mensile ai canali. Tra i creator più famosi, Mia Khalifa, Blac Chyna, Bella Thorne, Tyga, Cardi B.
Sebbene il materiale possa essere di vario genere, la fama del sito è cresciuta principalmente per la pubblicazione di contenuti più o meno sessualmente espliciti. Parliamo di più di due milioni di creator e 130 milioni di utenti, per un totale di due miliardi di dollari di vendite in tutto il 2020, di cui OnlyFans riceve il 20%. Durante la pandemia di coronavirus, infatti, moltissime persone che si sono ritrovate senza più un lavoro hanno preso la decisione di monetizzare tramite OnlyFans. Allo stesso modo, un numero sempre maggiore di utenti si è rivolto al sito a causa dell’industria del porno che, così come tante altre, si è vista costretta a interrompere la sua produzione.
Negli ultimi giorni, però, le cose sembrava stessero cambiando per tutta l’enorme fetta di sex worker e il motivo di questa decisione tanto drastica era stata la crescente pressione ricevuta dai partner bancari e dai fornitori di servizi a pagamento. Come già successo in precedenza con PornHub, per il quale MasterCard e Visa hanno ritirato i loro servizi dopo le accuse del New York Times di lucrare su contenuti illegali, anche su OnlyFans i colossi dei pagamenti online si teme vogliano fare marcia indietro in riferimento alle transazioni relative ai contenuti per adulti.
Fin dalla sua nascita, OnlyFans ha dovuto fare i conti – e continua a farli – con pesanti polemiche. In primis, il suo utilizzo come mezzo per fare soldi facili e veloci, sebbene le cifre più grosse valgano solo per una minima parte dei canali. In secondo luogo, la moderazione molto blanda della piattaforma, come testimoniato da un’inchiesta della BBC, che ha indagato sull’aumento delle vendite di contenuti espliciti da parte di minori di 18 anni. Non è mai stato così complicato per un minorenne falsificare il proprio account e riuscire a lavorare anche per svariati mesi prima di essere segnalato e bloccato. Già nel 2019, il sito aveva introdotto nuovi processi di verifica più rigidi e controllati. Esaminiamo costantemente i nostri sistemi per assicurarci che siano il più robusti possibile, dichiarava la piattaforma. Se veniamo avvisati di qualsiasi persona minorenne che ha ottenuto o ha tentato di ottenere un accesso illegittimo alla piattaforma, adotteremo sempre misure immediate per indagare e sospendere l’account.
Nei limiti della legalità, OnlyFans è da sempre un luogo di intrattenimento per molti utenti e, cosa non da poco, garantisce a una grande quantità di sex worker un posto più sicuro dove svolgere il proprio lavoro. Eppure, la piattaforma ha inizialmente dovuto accettare le modifiche correnti pur di assicurarsi un sostegno economico, al momento rinviate. Ma perché il porno fa così paura?
Per molti investitori è qualcosa da rifuggire, spesso celati dietro al buonismo o alla giustissima lotta contro il traffico di esseri umani, senza riuscire a scindere sfruttamento da lavoro consensuale. Come ha commentato la pornoattrice e attivista per i diritti dei e delle sex worker Gwen Adora, la pressione dei gruppi anti-pornografia sulle società bancarie e di carte di credito le sta costringendo a rendere ancora più difficile l’esistenza di siti per adulti. I professionisti del porno sono tutt’oggi bistrattati, poco tutelati e stigmatizzati, in condizioni lavorative spesso estremamente precarie. Consenso e sicurezza sembrano non bastare. Lavorare con il sesso, ancora oggi, sembra un enorme tabù.
Nel frattempo, OnlyFans è diventata anche app, chiamata OFTV, ma non ospiterà nudità al suo interno, nel tentativo quasi di generarsi una nuova reputazione, lontana dalla pornografia. Apple e Google, finora, si sono rifiutati di lanciarla sui propri store e i nuovi termini di utilizzo di Instagram, entrati in vigore nel dicembre 2020, hanno dichiarato il divieto di pubblicizzare il proprio account OF sulla piattaforma.
Non è chiaro cosa succederà adesso, ma i commenti degli utenti sotto il recente annuncio sono spietati. Molti hanno dichiarato di lasciare OnlyFans a seguito dell’intera vicenda, che resta nebulosa. I più colpiti sono, ancora una volta, i sex worker che, non solo hanno perso numerosi follower e soldi, ma si ritrovano in uno stato di perenne incertezza riguardo il proprio lavoro, non essendo ancora chiaro l’esito della situazione. Un lavoro che resta pur sempre tale e che andrebbe meno stigmatizzato e più tutelato.