Un libro da portare sotto l’ombrellone, in spiaggia, oppure da tenere sul comodino, in città, che aiuti a distrarsi, che racconti una storia nuova rispetto a quelle ascoltate mal volentieri negli ultimi mesi, un viaggio diverso, una scoperta di mondi inesplorati o realtà che il tempo non ha mai sepolto. Sono questo, e tutto quanto il lettore riuscirà ad aggiungere grazie alla propria esperienza, i consigli letterari che noi della redazione di Mar dei Sargassi abbiamo pensato per questo agosto. Dai classici americani ai saggi di casa nostra, passando per le sempre affascinanti biografie, farsi accompagnare da un buon libro è molto più semplice di quanto a volte, tra gli scaffali di una libreria, possa sembrare.
Alessandro: Furore – John Steinbeck (Bompiani, 2013)
L’estate coincide, spesso, con il periodo in cui gli editori propongono promo molto accattivanti per avvicinare i lettori ai propri cataloghi. Come ogni anno, ho dato un’occhiata alle più interessanti, finendo per lasciarmi stregare dallo sconto del 20% sui tascabili Bompiani. Forse complice la pandemia, il lockdown e tutto ciò che ne è derivato, non ho mai letto quanto in questi mesi, spaziando tra i contemporanei e tornando con gioia a riscoprire alcuni classici di cui rimandavo la conoscenza per dedicarmi ai lavori di recensione. Ho acquistato, anzi, mi sono lasciato conquistare da John Steinbeck e il suo celebre capolavoro Furore, il romanzo che racconta la grande depressione americana a cavallo tra le due guerre e le conseguenti migrazioni dei contadini dell’est verso la costa ovest e i frutteti della California. Come tutti i capolavori, Furore suona attuale ancora oggi: parole come crisi, sopraffazione, disperazione, lavoro e solidarietà sono la spina dorsale di un volume immancabile in qualunque libreria, la sabbia in una clessidra che sembra non abbia più ripreso a scorrere. The Grapes of Wrath, letteralmente I grappoli d’ira nel titolo originale, è la testimonianza dei braccianti di allora, della classe operaia schiacciata, svilita, persino violentata dall’economia moderna, dall’avanzata delle banche e delle grandi aziende, dalla collusione tra potere e denaro. Valso all’autore il National Book Award, il Premio Pulitzer, poi il Nobel per la Letteratura nel 1962, Furore è la storia della famiglia Joad, ma è anche la storia di un popolo, la storia di chiunque. Ancora oggi. Come fai a spaventare un uomo quando quella che lo tormenta non è fame nella sua pancia ma fame nella pancia dei suoi figli? Non puoi spaventarlo: conosce una paura peggiore di tutte le altre.
Flavia: Il «vizio assurdo». Storia di Cesare Pavese – Davide Lajolo (minimum fax, 2020)
A settant’anni dalla sua tragica scomparsa, minimum fax ripropone Il «vizio assurdo», forse il libro più autentico che sia stato scritto su Cesare Pavese. Dall’infanzia nelle Langhe al suicidio nell’Albergo Roma di Torino, il volume ripercorre la vita e i sentimenti di uno degli scrittori più profondi che il Novecento italiano abbia conosciuto. A raccontarne tappe e dolori è Davide Lajolo, amico fraterno di Pavese, uno dei pochi – o, probabilmente, l’unico – capace di restituire una versione sincera dei fatti, lontana dai pettegolezzi che lo stesso autore, su quel foglio dalla grafia violetta ritrovato a mo’ di testamento, aveva chiesto di non fare. Un libro pieno di tenerezza che, nel ricordarne l’infanzia, l’impegno politico e l’attività letteraria, racconta di un uomo pieno d’amore e disperazione, di un vizio assurdo che è volontà di annientamento, male di vivere e attaccamento alla terra, di prosa e poesia, di luce e tenebra, come il contrasto di quell’amicizia tra Lajolo e Pavese fatta più intensa dai nostri caratteri opposti. L’uno sempre deciso e battagliero a vivere; l’altro sempre disperato e deciso a morire. Una storia poco estiva, forse, ma necessaria. Un ritorno alle origini che è un po’ quel paese che ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Perché un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Come la (buona) letteratura.
Francesca: Il genio non esiste (e a volte è un idiota) – Barbascura X (Edizioni TLON, 2020)
Se avete voglia di una lettura leggera, ma che allo stesso tempo possa colmare tante curiosità in ambito scientifico, allora Il genio non esiste (e a volte è un idiota) è il libro che fa per voi. L’autore è conosciuto come Barbascura X, youtuber e divulgatore scientifico, dottore in chimica verde e produzione di materiali da fonti naturali che, con vena parodistica, nella sua rubrica Scienza Brutta mostra aspetti meni noti delle scienze naturalistiche. In questo libro, invece, racconta degli scienziati che hanno rivoluzionato la storia dell’uomo smentendone la “genialità”: pochi sono al corrente delle boiate raccontate da Democrito oppure delle folli pratiche alchemiche di Newton, di quanti errori abbia invece commesso Einstein e così via. Con grande comicità, sarcasmo e irriverenza, Barbascura X conduce il lettore in un viaggio derisorio attraverso le idee di sei delle più grandi menti di sempre.
Vincenzo: Il corpo elettrico. Il desiderio nel femminismo che verrà – Jennifer Guerra (Edizioni TLON, 2020)
Walt Whitman cantò il “corpo elettrico”, nell’opera Foglie d’Erba, e definì il corpo umano come inizio e limite dell’azione. Ne Il corpo elettrico. Il desiderio nel femminismo che verrà, invece, Jennifer Guerra ci parla del corpo femminile al centro del dibattito nella società contemporanea.
Guerra, giornalista 25enne nata a Brescia, collabora con la rivista The Vision e, attualmente, vive e lavora a Milano. Nel suo libro, mostra una straordinaria conoscenza del pensiero femminista, partendo da Carol Hanish e lo slogan il personale è politico, continuando con pensatrici come Luce Irigaray, Judith Butler, Adriana Cavarero. Il soggetto della riflessione e dell’azione è il corpo desiderante che si ribella alle concezioni della tradizione patriarcale. L’autrice ci offre un percorso che dall’autocoscienza del corpo femminile arriva ai gender studies, collegando la visione del mondo femminista alle pratiche di vita quotidiane presenti nel Terzo Millennio.
Chiara: Demopatìa. Sintomi, diagnosi e terapie del malessere democratico – Luigi Di Gregorio (Rubbettino Editore, 2020)
Che la nostra società abbia dei malanni è evidente a tutti. Qualcosa non funziona a causa di un’inquietudine generale che ha, probabilmente, molto a che fare con la strada che la democrazia contemporanea ha intrapreso. È di questo che tratta Demopatìa, il saggio di Luigi Di Gregorio che analizza le origini di quel malessere democratico che si manifesta oggi in molteplici modi, dalla rivincita delle destre alla supremazia delle emozioni sulla ragione, fino a giungere a quella definizione di uomo-folla che, seppur immaginata più di un secolo fa, non sembra cambiata. A un anno dalla sua uscita, Demopatìa è già diventato una guida per analizzare le vicende politiche dell’Italia e di un mondo globalizzato solo a metà. E sebbene sia un punto di riferimento per gli studiosi di politica, si rivela piacevole e scorrevole per chiunque – anche privo di una preparazione scientifica – voglia comprendere le dinamiche che muovono la modernità.
Giusy: Almarina – Valeria Parrella (Giulio Einaudi Editore, 2020)
Nella sestina dei candidati al Premio Strega 2020 e vincitore dello Strega Off: la protagonista è Elisabetta, insegnante di matematica nel carcere minorile di Nisida che, attraverso l’incontro con i suoi alunni e in particolare con una di loro, Almarina appunto, fa i conti con se stessa e con quelle riflessioni che non ha mai avuto il coraggio di fare. Paradossalmente sente di tornare bambina e di essere libera proprio entrando in un carcere, emblema della non libertà: è il bisogno di ricollocarsi e riposizionarsi ogni qual volta viene in contatto con pezzi di vita stroncati e futuri spesso irrealizzabili. I detenuti si fondono così tanto con la loro pena da assumerne i contorni e spesso il nome, così tanto da nascondersi l’anima e diventare perfetti prigionieri. Ma c’è una cosa che Elisabetta riesce a scovare: la luce del futuro negli occhi. La sua missione è preservarla.
Marina: Una cosa divertente che non farò mai più – David Foster Wallace (minimum fax, 2017)
A chi non è capitato almeno una volta di pensare di mollare tutto e partire per una crociera? Nel 1997, David Foster Wallace pubblica una raccolta di saggi iniziata con un reportage commissionatogli dalla rivista Harper’s, che lo spedì in crociera per documentare l’esperienza. Una cosa divertente che non farò mai più ne è il risultato: un libricino carico di umorismo amaro che demolisce a colpi di cinismo l’universo patinato del turismo confezionato per essere perfetto, un’esperienza estetica da consumare. L’acume di Wallace è insuperabile, specialmente nei passaggi in cui riflette sul divertimento a ogni costo, sull’imposizione del relax e la quasi totale privazione del libero arbitrio, sull’atmosfera un po’ grottesca che questo clima genera. Una lettura estiva imprescindibile e indimenticabile, sia che siate già stati in crociera sia che non l’abbiate ancora fatto.
Alessandra: Sfida a Poirot – Agatha Christie (Mondadori, 1998)
Sotto l’ombrellone ognuno si rilassa a modo suo. Qualcuno gradisce un romanzo rosa o un drammone, qualcuno non vede l’ora di gustarsi un bel giallo ricco di suspense, e chi scegliere se non la regina del genere, Agatha Christie? Perché sì, l’estate può essere il momento perfetto per recuperare un testo di qualche anno fa, come Sfida a Poirot, piccola perla de I Classici del Giallo. Ennesimo strambo caso da risolvere per Hercule Poirot, uno dei detective più adorati, stavolta giunto in aiuto di un biologo e un poliziotto che si trovano di fronte all’assurdo omicidio di uno sconosciuto all’interno dell’appartamento di una donna cieca piuttosto sospetta. Ciò che sconvolge più di tutto è la presenza di svariati orologi segnanti tutti un’ora precisa diversa da quella reale. Meno di 250 pagine che vi terranno letteralmente incollati, ritrovando con nostalgia lo stile indiscusso e dettagliato della Christie, i personaggi caratteristici e i grandi colpi di scena.
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