Al tempo dell’esistenza online e della sua narrazione digitale, può accadere che gli affetti reali vincano sugli effetti speciali. È quello che è successo con L’amore oltre il tempo, il cortometraggio di Emanuele Pellecchia che ha vinto il Globo d’Oro 2020. Il prestigioso riconoscimento, organizzato dal Comitato Cinema della Stampa Estera, è giunto alla sua 60esima edizione. La giuria, composta da giornalisti stranieri, ha visionato il meglio della produzione cinematografica italiana e, a fine giugno, ha premiato, tra l’altro, Volevo nascondermi di Giorgio Diritti come miglior film e i fratelli D’Innocenzo per la regia e la sceneggiatura dell’opera Favolacce.
Il corto L’amore oltre il tempo è nato da un’idea dello stesso regista Emanuele Pellecchia e di Luna Cecilia Kwok ed è stato prodotto dalla vomerese Phoenix Film Production, anche casa editrice di saggi, romanzi e fumetti nel ramo Phoenix Publishing. La produzione ha scelto di girare seguendo le antiche tecniche a camera fissa e con movimenti di macchina a mano. Le scene in esterno più significative, inoltre, sono state riprese a pochi metri dalla sede della storica casa cinematografica Lombardo film, che proprio a Napoli e negli anni Venti del secolo scorso mosse i primi passi, svolgendo un ruolo fondamentale in Italia anche in seguito, quando si trasferì a Roma e assunse il nome Titanus.
La trama de L’amore oltre il tempo è semplice e coinvolgente: un uomo e una donna, provenienti da epoche diverse, si incontrano a causa di un’interferenza telefonica innescata da un cellulare, simbolo dell’epoca ipertecnologica in cui viviamo. Dopo vari avvenimenti, descritti in maniera giocosa e con un buon ritmo narrativo, vediamo i due protagonisti che riescono a conservare, al di là del tempo storico e dei mezzi materiali con cui si relazionano gli esseri umani, il sentimento affettivo che unisce le loro esistenze.
Ieri, 21 luglio, la produzione e il cast hanno accolto giornalisti e addetti ai lavori nella sede della Libreria del Cinema e del Teatro in via del Parco Margherita a Napoli. Tra gli ospiti relatori, il critico Valerio Caprara e il Presidente di Arci Movie Roberto D’Avascio hanno salutato con soddisfazione un’opera che ha affrontato le difficoltà materiali tipiche delle produzioni artistiche, in generale, riuscendo a gestire al meglio, in particolare, la complessità estetica e realizzativa del cortometraggio. Tra gli attori che hanno partecipato all’opera, invece, ci fa piacere menzionare Luca Lombardi, Denise Capuano, Enzo Perrotta, Francesco Saverio Tisi, Gianluca Testaverde, Elena Erardi, Nicola Mondino, e la partecipazione di Vincenzo Merolla.
Per il successo de L’amore oltre il tempo, in effetti, sono risultate determinanti l’originalità e la creatività, sia per la forma che per il contenuto: un omaggio, muto e in bianco e nero, al cinema del primo Novecento. Quello di Charlie Chaplin, Buster Keaton e Georges Méliès, per intenderci, alle origini delle narrazioni per immagini e suoni che hanno costituito le basi della settima arte. L’autore ha lanciato il suo cuore creativo oltre l’ostacolo della complessa evoluzione tecnologica del cinema, per poi andare a riprenderlo in una messinscena drammaturgica essenziale.
L’amore al centro delle relazioni umane e quello per l’arte cinematografica hanno vinto la sfida coraggiosa, insomma, che la giuria della stampa estera ha premiato. È stata riconosciuta al giovane regista napoletano la capacità di usare la propria conoscenza del linguaggio filmico e l’abilità nel rappresentare, con la tecnica classica del cinema muto unita alla sincronia tra mimica e musica, l’amore tra gli esseri umani e il sentimento del mondo che lo sostiene, che si possono esprimere al meglio, forse, soltanto attraverso il loro racconto.