Il Premio Castello di Prata Sannita L’Iguana – Anna Maria Ortese giunge alla VII edizione, con l’egida morale e la direzione scientifica dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, di cui fu fondatore Gerardo Marotta – al quale va un particolare omaggio – in gemellaggio con l’Istituto di Cultura armena di Istanbul e il Consolato del Canada. L’ideazione e la progettazione del prestigioso premio è frutto dell’impegno civile e della passione culturale di Lucia Daga, Esther Basile, Maria Stella Rossi e Rosy Rubulotta.
Come è scritto nelle note informative del bando per l’edizione 2020 – che pone la scadenza del prossimo 15 aprile per l’invio delle opere – il Premio giunge alla sua VII edizione con la certezza di aver contribuito alla conoscenza del territorio attraverso presenze di intellettuali, storici, letterati, attrici e musicisti di grande valore, provenienti da ogni parte d’Italia.
Le straordinarie studiose e operatrici culturali che ne sono alla guida, ci raccontano le ragioni e il sentimento che hanno portato alla scelta di intitolare il progetto come il famoso romanzo L’iguana, scritto nel 1965 da Anna Maria Ortese: l’iguana, in natura, è un essere dall’aspetto assai poco attraente. Nelle pagine di Anna Maria Ortese, invece, essa diventa ibridazione mitica e assume l’aspetto, umano e zoomorfo assieme, della protagonista. È questa figura mitica che diventa emblema delle creature belle che pure ci sono (ma che) noi conosciamo poco, troppo poco. Sono queste creature, comunque, a costituire l’unica difesa dell’umano contro un mondo disattento e superficiale.
Le sezioni del Premio sono le seguenti: Narrativa (giuria presieduta da Gabriella Fiori e M. Bhogos Zekiyan) e Saggistica; Poesia edita (presieduta da Elio Pecora e Roberto Deidier) e Poesia inedita; Cortometraggio, Fotografia, Musica. Tra i tanti nomi di prestigio presenti nelle giurie, citiamo quelli della sezione Poesia edita, con la presenza di Lucia Stefanelli Cervelli, Bruno Galluccio, Rita Felerico, Esther Basile, Cinzia Dolci e Adriana La Volpe. Per la Poesia inedita, invece, personalità del calibro di Roberto Masi, Francesco Terracciano e Marco Melillo. Per la Narrativa, infine, ci sono Rosy Rubulotta, Gioconda Marinelli, Esther Basile, Maria Ester Mastrogiovanni, Rosy Selo e Maria Stella Rossi.
La premiazione avverrà nel Castello di Prata Sannita con la direzione del Presidente del Premio Elio Pecora, la partecipazione della Famiglia Scuncio, delle ideatrici del concorso e delle istituzioni, a partire dalle ore 17 del 27 giugno 2020 e si concluderà con un concerto e con letture teatrali a cura di artisti di fama nazionale e internazionale. I premi materiali per ogni sezione consisteranno in riconoscimenti personalizzati, come pergamene e libri dell’Istituto Italiano Studi Filosofici, e, inoltre, oggetti di rinomata produzione artistica: campane della Pontificia Fonderia Marinelli e produzioni d’Arte dello Studio Zaccarella.
L’appuntamento che ci offrono l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, l’Associazione Culturale Eleonora Pimentel di Napoli e il Comune di Prata Sannita (CE) – nel Castello della famiglia Daga Scuncio – è particolarmente sentito quest’anno, vista l’emergenza socio-sanitaria in corso, e invita il mondo della cultura partenopea, italiana e internazionale a rispondere all’atmosfera di dolore e di lacerazione sociale in atto con la forza e la bellezza della letteratura, della musica e dell’arte. Queste forniscono da sempre la linfa vitale e la solidarietà umana necessarie per ricostruire le reti affettive e culturali, che costituiscono le basi materiali e morali dell’intera vita societaria.