Tornare il 19 febbraio scorso nella Sala Rossa del mio Municipio VII di Roma è stato per me una grande emozione. L’Associazione Luca Coscioni era stata convocata per partecipare alla riunione della V Commissione Cultura. Insieme a me c’erano Carla Welby, Rocco Berardo e Francesco Lioce. All’ordine del giorno fu, tra l’altro, la proposta di intitolazione ufficiale a Piergiorgio Welby del giardino in Piazza San Giovanni Bosco.
Abbiamo ricordato come da semplice cittadino Welby sia riuscito a rendersi utile prima ai ragazzi, che studiavano a casa nostra, agli studenti e laureandi aiutandoli nella scelta di testi per studio e tesi. Egli stesso fecondo scrittore e avido lettore e studioso di filosofia, etica e politica. Poeta e artista a tutto tondo, secondo lui solo per esercizio.
Due suoi libri, Lasciatemi morire, per i tipi di Rizzoli, e Ocean terminal, per Castelvecchi Editore, sono dei flashback sulla sua vita in continua resilienza, mai vinta, ma sempre in ricerca della conquista di nuova libertà di spirito, mentre il corpo lo abbandonava.
La ripresa dei lavori dell’amministrazione del Municipio potrà solo portare a nuovo entusiasmo di conoscenza dell’uomo Piergiorgio Welby e rendere nota la sua azione di morte pubblica per svelare un diritto costituzionalmente tutelato di tutti come recita l’art. 32 al secondo comma: Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Welby, un seme caduto nella terra che ha fatto germogliare leggi di cui l’ultimo e importante articolo stiamo aspettando che maturi in Parlamento.
Al Presidente Attilio Giannone e ai Consiglieri della Commissione Cultura vanno i nostri ringraziamenti per l’assicurazione di sostegno a nostre iniziative per far conoscere la personalità di Piergiorgio Welby.