Si è conclusa da poco la tredicesima edizione di Internazionale a Ferrara, il festival di giornalismo che dal 2007 Internazionale, il settimanale d’informazione diretto da Giovanni De Mauro, organizza in collaborazione con il Comune di Ferrara, Arci Ferrara e Associazione IF. Anche quest’edizione, che si è svolta dal 4 al 6 ottobre, ha riscosso come le precedenti molto successo, chiudendo con 79mila presenze. I 122 incontri organizzati, con i 250 ospiti provenienti da 37 Paesi e 5 continenti, erano tutti gratuiti e i luoghi, che si collocano tra il centro di Ferrara e le zone circostanti, tutti facilmente raggiungibili a piedi o in bicicletta, a dimostrazione dell’attenzione alle attività a basso impatto ambientale e all’accessibilità libera.
L’intento, che è lo stesso della rivista organizzatrice, è quello di confrontarsi e informare riguardo gli argomenti più importanti del nostro tempo: non a caso tra le aree tematiche proposte hanno registrato maggiori presenze i dibattiti riguardanti i migranti e le questioni ambientali. Come ogni anno, inoltre, è stato riconosciuto il Premio Anna Politkovskaja, istituito nel 2009 in ricordo della giornalista russa uccisa a Mosca nel 2006, finalizzato a sostenere il coraggio e l’impegno dei reporter che si sono distinti per le loro inchieste, raccogliendo l’eredità di Anna. La vincitrice è stata Augustina Armstrong-Ogbonna, una giornalista nigeriana che si occupa da oltre dieci anni di ambiente e sviluppo sostenibile, realizzando numerose inchieste sull’impatto sociale ed economico delle attività estrattive costiere sulla vita delle comunità locali di Lagos. A causa delle sue inchieste ha ricevuto minacce ed è stata costretta a lasciare il Paese e a rifugiarsi negli Stati Uniti come richiedente asilo.
Il festival è un’esperienza adatta alle persone di tutte le età e anche alle famiglie con laboratori e workshop per bambini, quest’anno in concomitanza con il lancio di Internazionale Kids. L’attenzione del settimanale è concentrata su tutto il mondo, come si evince dalla rassegna stampa che si è tenuta ogni mattina a Palazzo Crema, raccogliendo e commentando le principali notizie dai quotidiani esteri con la partecipazione di giornalisti italiani e stranieri e di Radio Radicale, la cui vicenda è stata più volte oggetto di interesse da parte di Internazionale. Lo staff di Radio Radicale si è inoltre occupato di intervistare i vari ospiti presenti: i diversi contributi sono ora disponibili in un’apposita sezione del sito web del giornale di Giovanni De Mauro.
Nei tre giorni del festival si sono svolte molte proiezioni di documentari su informazione, attualità internazionale e diritti umani, nell’ambito della rassegna Mondovisioni a cura di Cineagenzia. Tra le proiezioni al cinema Boldini anche Mission Lifeline di Markus Weinberg e Luise Baumgarten, che hanno seguito per due anni la ONG Mission Lifeline tra la Germania e il Mediterraneo. Per salvare la vita ai migranti che rischiano di annegare una volta partiti sulle imbarcazioni di fortuna dei trafficanti, lo staff dell’organizzazione non governativa ha quotidianamente affrontato i pericoli del mare, gli spari della milizia libica, la diffidenza dei Paesi europei che non offrivano un porto in cui attraccare. Il documentario mostra inoltre l’opposizione di parte della popolazione tedesca, coalizzatasi nel movimento Pegida (la traduzione dell’acronimo è Europei patrioti contro l’islamizzazione dell’Occidente), che ha organizzato nel corso degli scorsi anni numerose manifestazioni al grido di Fateli affogare. Ciò che Markus Weinberg e Luise Baumgarten hanno cercato di esprimere, dunque, è la necessità di realizzare un vero ideale europeo, quello di vari Stati che si uniscano per una causa umanitaria così importante.
Tra i libri presentati, legati al tema della proiezione, si segnalano Io Khaled vendo uomini e sono innocente di Francesca Mannocchi, giornalista freelance che collabora con numerose testate italiane e internazionali tra cui L’Espresso e The Guardian, e La legge del mare di Annalisa Camilli, giornalista di punta di Internazionale. Chiaramente, al centro del due testi c’è l’immigrazione e in particolare il traffico di vite legate ai viaggi clandestini in mare. Nel corso della presentazione, svoltasi domenica 6 a Palazzo Roverella, le due autrici hanno tentato di dissipare alcuni dei tanti dubbi che attanagliano gli italiani in tema migranti, in particolare ricostruendo le politiche attuate negli ultimi anni e raffrontandole con dati alla mano che smentiscono le voci e i sentito dire quotidiani. In particolare, si dichiara forte e chiara la complicità di numerosi mezzi d’informazione che non hanno fatto altro che raccontare di un’emergenza migratoria che a fronte delle statistiche non esiste, rafforzando le costruzioni propagandistiche dei politici e non assolvendo al loro compito principale, ossia il controllo alla politica. Le giornaliste, quindi, hanno segnalato come i media avrebbero dovuto interrogarsi sulle cause delle partenze smentendo la definizione delle ONG come pull factor, dunque scoprire gli eventuali legami tra le istituzioni e i trafficanti.
I vari incontri erano legati tra loro da un ben visibile filo conduttore, come si evince anche da un altro evento organizzato sabato 5 al Teatro Comunale di Ferrara, intitolato Il mondo dietro le sbarre, che ha puntato i riflettori sui centri di detenzione con la partecipazione di importanti ospiti, anche internazionali, quali Rony Brauman, rappresentante di Medici senza Frontiere, Micheal Flynn del Global Detention Project, e Luigi Manconi, sociologo che mette al centro di numerosi dei suoi lavori il tema del carcere e della detenzione latamente intesa. Vari i punti problematici espressi: innanzitutto, il proliferare di luoghi di reclusione che funzionano da surrogato dello Stato per ciò che lo Stato stesso ha fallito, ossia la tutela di determinate fasce della popolazione, della cosiddetta marginalità sociale, e il conseguente aumentare delle cause che giustificano la detenzione fino a inglobare ragioni che prescindono dal compimento di un reato e si focalizzano sulla categoria di appartenenza. Dimostrazione lampante sono i centri per cui è stata coniata la nozione di detenzione amministrativa, negando che si tratti di una detenzione vera e propria, basata esclusivamente sul proprio essere stranieri.
Ma non sono solo immigrazione, carcere e diritti umani. Tra i temi affrontati nella tre giorni, anche la questione ambientale, l’attivismo, l’economia, il lavoro, l’Europa, il Medio Oriente e molti altri. In particolare, numerosi gli incontri della sezione Ambiente, tra cui quello intitolato Investire nel futuro che si è concentrato sulla possibilità di contrastare il cambiamento climatico con il climatologo Luigi Mercalli, o Vivere felici senza plastica, durante il quale ospiti come gli attivisti canadesi Chantal Plamondon e Jay Sinha e il professore Giorgio Osti dell’Università degli Studi di Trieste si sono interrogati sulle pratiche da attuare per liberarsi definitivamente della plastica. E ancora Terra bruciata, durante il quale è stata analizzata l’incidenza del riscaldamento globale su povertà, spostamenti di massa e conflitti.
Inoltre, in collaborazione con l’Università di Ferrara, sono state organizzate vere e proprie lezioni per la sezione Glossario, con le quali ci si è proposti di approfondire la nascita di determinate parole ed espressioni e la loro trasformazione nel tempo. Interessante in tal senso l’incontro Nazionalismo con il professore Alessandro Somma: il nazionalismo nasce con la necessità di emancipazione, si inserisce nella modernità e il suo senso si dilata diventando sinonimo di sopraffazione, esclusione, in un continuo bisogno di costruire quell’ordine che manca nei Paesi europei odierni. Dunque ci si è chiesti se è possibile che la parola riacquisti il suo senso originario e si utilizzi come strumento per la diffusione di libertà e uguaglianza.
Infine, mostre, concerti all’aperto e dibattiti di ogni tipo. In attesa della prossima manifestazione, dunque, anche in questa tredicesima edizione Internazionale si è confermato una grande opportunità per crescere e informarsi con attenzione e spirito critico.