Si è svolta dal 4 al 7 luglio, all’ombra del Colosseo, AltaRoma, la settimana della moda capitolina. Gli oltre 100 designer italiani e internazionali sono stati ospitati nella cornice del PratiBus District, scelto per la seconda volta come headquarter dell’edizione estiva della kermesse laziale.
Il PratiBus District fa parte del progetto Urban Value by Ninetynine che dal 2009 si occupa di rigenerare luoghi abbandonati e inaccessibili creando valore per il territorio, contrasto al degrado e anche indotto economico: tra i successi dell’iniziativa, la riattivazione di Palazzo della Civiltà Italiana di Roma, chiuso da 30 anni, e a Napoli quella di Palazzo Fondi, abbandonato da circa 15 anni.
Grazie ai soci, come la Camera di Commercio della Capitale, la Regione Lazio, Roma Capitale e il Ministero dello Sviluppo Economico, AltaRoma si è riconfermata come sostenitrice dei giovani talenti e dei brand indipendenti della moda prestando, maggiormente in questa edizione estiva, una particolare attenzione anche alla formazione di quelli che saranno poi i futuri designer del settore.
Novità rispetto agli altri anni è stata la modalità delle sfilate, raggruppate tutte in una sfilata collettiva di due giorni sotto lo slogan Rome is my runway, Roma è la mia passerella, anticipate dal cortometraggio dal titolo Di Roma e di Moda, realizzato da Francesca Pietrogrande e Anna Lottersberger. Il corto ha descritto una Capitale senza veli, in tutte le sue stridenti contraddizioni: una città romantica, ricca di fascino, ma al contempo caotica e scomposta. Tra bellezze mozzafiato e scorci magici intrisi di storia, sono stati mostrati anche i punti di debolezza, arretratezza e decadenza di quella che dovrebbe essere la principale città del Paese, senza lesinare anche un particolare appunto sulla consapevolezza che il primo problema di Roma sono proprio i suoi abitanti, i romani, con il loro essere bonariamente maleducati.
Tra gli stilisti che si sono alternati, ha spiccato decisamente Italo Marseglia, che con la sua Vigilans Somniat ha reso protagoniste assolute della passerella le sue creazioni. L’obiettivo del brand si è rivelato subito chiaro: restituire ai tessuti nuova vita e nuovo valore per reinventare la contemporaneità, motivo per il quale molti abiti sono stati realizzati con vecchi campioni donati dal ricamificio Lusi, mentre il denim è stato recuperato dai magazzini dell’azienda capitolina Fratelli Bassetti Tessuti.
Tra le accademie che si sono avvicendate negli eventi in calendario, come quelle delle Belle Arti di Roma, Napoli e Frosinone, durante i quali hanno avuto l’opportunità di sfilare gli abiti di circa 400 studenti di scuole di formazione, a distinguersi è stata la Koefia che, grazie alla collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Indonesiana, ha voluto celebrare il 70esimo anniversario dei Patti Bilaterali Italia-Indonesia con la sfilata Memorabilia che ha presentato gli originali e stravaganti lavori di 50 studenti del terzo anno.
Come ogni edizione estiva di AltaRoma che si rispetti, nel corso della kermesse si è svolto anche il concorso Who Is On Next 2019, progetto realizzato in collaborazione con Vogue Italia per permettere ai brand emergenti di esporre le loro creazioni di fronte a una giuria di esperti del settore come, ad esempio, Silvia Venturini Fendi, Presidente di AltaRoma, Emanuele Farneti, Direttore di Vogue Italia e Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana.
A vincere il Premio Franca Sozzani è stato Federico Cina, giovane talento romagnolo, che potrà così finanziare il suo marchio emergente e avere l’opportunità di presentare la propria collezione durante la prestigiosa Settimana della Moda di Milano, nonché di stringere una collaborazione di sei mesi offerta da Pitti Immagine, per supportare il consolidamento della firma.
Il brand Federico Cina è nato nel 2016, quando il designer era ancora un giovane studente. Federico ha già sfilato in Giappone, Portogallo e Lituania. La collezione che l’ha portato alla vittoria ad AltaRoma è ispirata a due giovani poeti e alla loro storia d’amore: straziante, fatta di tradimenti, dolori ed eterni conflitti. L’idea che vuole trasmettere il creatore attraverso la collezione è l’importanza della fiducia e della trasparenza nei rapporti amorosi, un omaggio, dunque, agli inguaribili romantici, a tutte le persone che non si lasciano abbattere e che cercano il modo di superare le delusioni della vita.
Quale miglior vincitore, allora, se non chi, in questi tempi così bui, attraverso i propri lavori e il suo spiccato e giovane talento, riesce a dare messaggi forti, positivi che rendono protagonista l’amore al posto dell’odio?