Con l’ormai abituale silenzio del Presidente del Consiglio – quello ufficiale – e dei pentaleghisti, si consuma l’ennesima sceneggiata scritta e recitata dal capo del governo effettivo, Matteo Salvini, sempre a danno di disperati in fuga che se fossero arrivati con una qualunque imbarcazione sulle coste di Lampedusa, come le tante che giungono sulle coste della bella e accogliente isola, sarebbero già sbarcati e il Ministro dell’Interno, anche questa volta, avrebbe fatto finta di non accorgersene.
La giovane e coraggiosa comandante della Sea-Watch 3 con a bordo 42 persone ormai allo stremo, pur consapevole dei rischi personali, ha fatto prevalere le ragioni di responsabilità e di umanità nei confronti dei passeggeri, di quelle vite che a qualunque costo andavano salvate dai giochi della politica della barbarie. Tuttavia, l’incapacità (anche) di questo governo di affrontare il tema immigrazione in tutti i suoi aspetti organizzativi e di intesa con l’Europa ancora una volta è stata coperta da una prova di forza tanto gradita a certa stampa e agli urlatori da tastiera che danno sempre il meglio in quanto a sentimenti di odio razzista supportato anche da qualche esponente di quella politica che non sempre riesce a mascherare le proprie radici, come nel caso della Signora Meloni, capace di esprimersi soltanto gridando ai quattro venti che quella nave deve essere affondata, superando persino il pessimo Casini di altri tristi tempi.
Intanto, in questo clima del cambiamento dei pentaleghisti, del quale finalmente abbiamo compreso il reale significato, dalla terza città d’Italia – ma prima in quanto ad affermazione dei valori di umanità e accoglienza nonostante gli atavici problemi di cui chi è preposto al Viminale farebbe bene a occuparsi –, l’Amministrazione Comunale ha indetto per sabato 29 giugno la manifestazione Napoli, un Mare di Pace. Un corteo composto da centinaia di imbarcazioni civili attraverserà il golfo partenopeo per affermare con forza che la nostra è una città accogliente, solidale e soprattutto umana e che il mare, quel meraviglioso mare che è il Mediterraneo, è luogo di incontro, di incrocio, di contaminazione, di pace. Non certo il confine invisibile di una fortezza impenetrabile per gli esseri umani e un ponte sempre aperto per armi e veleni.
Un obiettivo molto chiaro e coraggioso, un messaggio al governo centrale che il Sindaco della città, non nuovo a iniziative e interventi in difesa degli ultimi, pur consapevole della valanga di critiche provenienti da certi ambienti mai rassegnatisi alla sconfitta e dai soliti campioni dei no-comunque, dai conta-buche e dai disfattisti, qualunquisti dalla visione piuttosto tragicomica di un Primo Cittadino come amministratore di condominio del quale, quindi, si ignorano le competenze rendendo talvolta figura fantasma o del tutto inesistente quella del Presidente della Regione di cui, invece, in questi giorni si farebbe bene a tenere presente ambiti e responsabilità per una possibile emergenza rifiuti.
Una visione della città, della convivenza civile, dell’accoglienza, dei valori umani, quella di Luigi de Magistris, che ha fatto breccia su una figura anch’essa molto contrastata e combattuta, quella di Papa Bergoglio, che, in occasione della recente venuta nel capoluogo campano per partecipare a un convegno presso la Facoltà Teologica dei Gesuiti, ha concluso il suo intervento indicando Napoli quale laboratorio speciale.
Nei giorni scorsi si è fatta molta ironia sulla flotta che sarà in mare sabato prossimo, un’ironia dallo stile feltriano, tipico dei frequentatori dei salotti buoni (che poi non si capisce bene perché buoni) e dallo stile all’amatriciana dei soliti amanti del mini-protagonismo da commento che regala sempre un minuto di gloria e di successo perché quanti più like riceve tanto più becera è la sua invettiva per raggiungere il massimo dell’orgasmo coinvolgendo a sproposito familiari e amici. Una flotta per la Pace, per l’affermazione dei diritti di tutti all’esistenza e in difesa dell’accoglienza per ricostruire quello che de Magistris auspica: un nuovo Umanesimo.
Non c’era internet, non c’erano i post e neanche i leoni gonfiati da tastiera, ma la maldicenza, la cattiveria e la calunnia, anche se in tono minore, certamente sì. Tuttavia, quella grande figura di Sindaco e di uomo delle istituzioni che fu Giorgio La Pira a Firenze, insieme alla sua visione della politica e dei valori umani e del cattolicesimo militante, adesso la storia la ricorda come punto di riferimento, di esempio e di coerenza civile e cristiana.
La difesa di valori e principi non negoziabili per lo sviluppo e la crescita di una comunità, invece, oggi si scontra con la stupidaggine, la volgarità al servizio del disfattismo e del decadimento di una società che la fanno da padrone. Ma Napoli il 29 giugno sceglierà di non restare indifferente e di manifestare da terra e da mare la sua naturale e storica vocazione a rappresentare un ponte di pace e un approdo sicuro ma soprattutto un presidio di giustizia. Napoli, ancora una volta luogo di resistenza, umanità e accoglienza contro tutti gli egoismi.
Per aderire al corteo con un’imbarcazione inviare una mail all’indirizzo: corteoamare@comune.napoli.it. Info per i punti di partenza: per le imbarcazioni provenienti da Napoli, Costiera Sorrentina, Castellammare, appuntamento ore 10:30 nelle acque antistanti il Molosiglio. Per le imbarcazioni provenienti da Pozzuoli, Bacoli, Nisida, appuntamento ore 11:30 nelle acque antistanti la Rotonda Diaz.