«Napoli è la terza città d’Italia per le start-up giovanili. Abbiamo recentemente superato anche Bologna e Torino, la Torino dei grandi capitali, delle industrie, degli investimenti. Nella nostra città i giovani sono non soltanto il futuro, ma anche il motore del presente». È il Sindaco Luigi de Magistris a mettere il punto esclamativo a una mattina di incontro tra i ragazzi partenopei, le associazioni del territorio, l’Assessorato alle Politiche Giovanili guidato da Alessandra Clemente e l’ANG (Agenzia Nazionale per i Giovani), nell’ambito dei progetti Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà.
Un’offerta, quella della ANG, che si rivolge ai ragazzi dai 13 ai 30 anni, e riguarda i temi della mobilità, della formazione, dell’educazione, del volontariato e dello scambio, con l’obiettivo di migliorarne l’occupabilità e rendere le loro competenze spendibili sul mercato del lavoro, attraverso una dotazione finanziaria di oltre 20 milioni di euro. A guidare le operazioni è il Presidente Domenico De Maio, 33 anni, napoletano anch’egli. «Dei piccoli progetti di solidarietà che possono andare dalla cura di un parco, alla creazione di una digital radio, a un laboratorio realizzato da gruppi di giovani, possono richiedere un supporto economico».
Fondamentale, nelle proposte, sarà l’impatto che le idee pervenute all’ANG avranno sui territori, sulle comunità locali, sulla capacità di intervenire in opposizione ai problemi dei quartieri in cui insisteranno. Un’iniziativa, quella di De Maio, che incoraggia l’onda della generazione Erasmus, dei giovani senza confini, from roots to roads, per fare della propria cultura un mezzo di incontro con altre, diverse, fino ad abbracciarsi in un porto aperto sul mare del futuro. Basterà?
La risposta che, probabilmente, salterà alla mente di chiunque è un no rassegnato ai tanti, troppi problemi che soffocano la città di Napoli e, in generale, l’intero Sud Italia, come una delle ragazze testimonial del programma non ha mancato di sottolineare: «Napoli è la città più particolare dove sia mai stata», annuncia nel suo accento spagnolo. «Non ero, ad esempio, abituata all’utilizzo dei mezzi pubblici di trasporto come invece mi capita di fare qui. Al contrario, però, mi sono immersa in un luogo di grande fermento artistico, stimolante, ricco di generosità e voglia di fare». La giovane fruitrice del programma di scambio culturale divenuto ormai simbolo dell’Europa unita, fotografa, infatti, il dilemma con cui ogni ragazzo nato all’ombra del Vesuvio si interroga quotidianamente: andare o resistere?
Il Sindaco Luigi de Magistris non si nasconde, conosce il problema e lo affronta nel suo discorso di presentazione della proposta: «Il dramma del Mezzogiorno non sta nell’immigrazione, ma nel fenomeno contrario, l’emigrazione. Esistono intere aree completamente deserte, i giovani scappano all’estero per valorizzare le proprie competenze. Anche Napoli soffre la questione, in maniera forte, vanno via dai problemi da cui la città sta provando a uscire», sottolinea il Primo Cittadino che, però, non ha dubbi sul fronte verso il quale schierarsi: «Se Napoli riesce a reagire, è, a ogni modo, merito dei ragazzi che la abitano, che qui, in mezzo a tante difficoltà, hanno riscoperto il piacere dell’appartenenza e hanno affidato il proprio riscatto a quello del territorio in cui si muovono. Napoli è una città giovane, può essere e dev’essere da traino per il riscatto del Sud».
Nel corso degli otto anni in cui de Magistris ha capitanato la Giunta del capoluogo campano – è giusto sottolinearlo – le occasioni di incontro, di dialogo, di scambio e di collaborazione tra le istituzioni e i giovani, le associazioni e i comitati civici sono stati eventi frequenti, divenuti presto parte della vita organizzativa della città, che delle attività da loro promosse ha fatto vanto e offerta alla cittadinanza. Dove c’erano i no, faremo i sì è il motto dell’Assessore Alessandra Clemente, sempre al fianco dei principali destinatari del proprio ufficio, raramente abitato, perché del suo impegno è testimone la strada. Una spontanea alleanza, dunque, tra Palazzo San Giacomo e i napoletani è, forse, il fiore all’occhiello di un’esperienza di governo locale comunque non priva di difficoltà.
Anche in queste ultime però, ha ragione l’ex magistrato, la giovane Napoli ha offerto la propria grinta, la voglia di non arrendersi al destino che sembra marchiato a fuoco sulla pelle di chi nasce oltre il Garigliano. Basterà? Torna sempre questa domanda e con essa anche quella noiosa sensazione che non esista altra risposta a quella sopra riportata. Occasioni come quella di ieri offrono ossigeno, certo, ma se è vero che il motore odierno della città sono i giovani, è tempo di porre le condizioni perché anche la prima parte dell’affermazione del Sindaco possa tramutarsi in realtà e fare dei ragazzi anche il futuro.