Todd Bol, fondatore del progetto Little Free Library, credeva nei libri e nella lettura, credeva che piccole scatole di volumi poste nei luoghi più disparati potessero cambiare un isolato, una città e, perché no, il mondo intero. Per questo motivo, nel 2009, iniziò a installare le sue prime library-on-a-stick a Hudson, nel Wisconsin, anche per omaggiare la madre, insegnante e grande amante della lettura che aveva riempito la vita di suo figlio proprio con la parola scritta.
Bol posizionò le box di legno, sostenute da un palo, non soltanto nel suo cortile, ma anche nell’intero quartiere riempiendole delle più svariate opere, un gesto che fu subito apprezzato dai vicini e dagli amici. Insieme a Rick Brooks dell’UW-Madison (ritiratosi dalla Little Free Library nel 2014), dunque, scorse l’opportunità di fare il bene comune, ispirandosi alle reti di comunità di gift-sharing in stile take a book, leave a book tipiche delle caffetterie e degli spazi pubblici e, soprattutto, al filantropo Andrew Carnegie. Verso la fine del XX secolo, infatti, l’imprenditore britannico si era prefissato l’obiettivo di finanziare la creazione di 2508 biblioteche pubbliche gratuite, di lingua inglese, in tutto il mondo. Un’azione che spinse Brooks e Bol verso uno scopo ancora più grande: quello di superare tale cifra, in termini di box di legno, entro la fine del 2013, riuscendoci addirittura nell’agosto del 2012, un anno e mezzo prima, contro qualsiasi più rosea aspettativa.
Little Free Library, infatti, nacque ufficialmente nel 2010 con il semplice intento di condividere buone opere e riunire comunità. Un’organizzazione senza scopo di lucro che voleva promuovere lo scambio di libri in tutto il mondo. La lettura è un mezzo di crescita e formazione davvero importante, soprattutto per i bambini, per questo motivo estenderne l’accesso a chiunque avrebbe permesso anche alle famiglie con reddito basso di far leggere ai propri figli volumi adatti alla loro età. L’associazione, tutt’oggi attiva, consente di consultare testi sette giorni su sette e ventiquattro ore su ventiquattro incoraggiando anche coloro che vivono in aree dove è difficile reperire i volumi ad amare la lettura.
Dopo il primo esperimento ad Hudson, fu il turno di una pista ciclabile di Madison, nell’estate del 2010, presa di mira in pochi mesi da migliaia di persone. La richiesta di altre librerie, quindi, continuò a crescere ancora e ancora, così, mentre Bol e Brooks regalavano piccole scatole ricche di magia, arrivarono anche delle sovvenzioni, poi collaborazioni informali che nel tempo hanno permesso alla Little Free Library di svilupparsi e di tenere il passo della crescente domanda di libri. Il 18 ottobre 2018, Todd, il papà di questa bellissima iniziativa, è scomparso a seguito di gravi complicazioni del cancro al pancreas, ma dedicando anima e corpo al progetto anche nei suoi ultimi giorni di vita: «Credo davvero nella Little Free Library e che un libro possa passare di mano in mano. Credo che le persone possano aiutare i loro quartieri, aiutare le loro comunità, sviluppare sistemi di condivisione, imparare gli uni dagli altri con la certezza di vivere in un posto migliore».
Il progetto, infatti, non si è affatto fermato, proprio come avrebbe voluto Bol, registrando nell’anno appena conclusosi circa 75mila librerie in 85 Paesi di tutto il mondo. Lo staff della no profit continua a impegnarsi affinché l’accesso ai libri sia sempre più ampio, connettendo le diverse realtà, fornendo istruzioni su come creare una biblioteca, risorse online e supporto continuo e mantenendo aggiornata una mappa mondiale con tutte le box, presenti ormai anche in Italia. L’iniziativa vuole davvero creare un’unica comunità mondiale, dove non è importante da dove si viene, il colore della pelle o lo status sociale, lo scopo è unico e semplice: aiutare a diffondere la lettura aiuta le persone e migliora la vita di tutti.
Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso – Daniel Pennac