Nel giorno in cui ricorre l’anniversario della nascita di Benito Mussolini – il 29 luglio – il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, trova il modo di catalizzare ancora l’attenzione sulle sue uscite a dir poco discutibili: Tanti nemici, tanto onore twitta dai suoi account social, riprendendo la frase cara al Duce per respingere l’attacco di quanti non si riscontrano nella sua azione politica e, soprattutto, mediatica.
Che il leader del Carroccio si proponga come un Ducetto in miniatura, nella sua camicia verde anziché nera e crocifisso legato al collo, è sempre stato chiaro a tutti, o quantomeno a chiunque non sia accecato dalle azioni della maggioranza 5 Stelle-Lega, fondate su propaganda razzista e violenta e sponsorizzazione pericolosa di una guerra ultimi contro ultimi, dove i più grandi gongolano nel godersi lo spettacolo contando gli ingenti ricavi. A sconcertare, sinceramente, è la passività di quei soggetti che si sono proposti come alternativa, su tutti il Premier, Giuseppe Conte, forse troppo ingabbiato dai fili da burattino ben tesi dagli animatori Di Maio e lo stesso Salvini per rendersi autore di un’autonoma prova di forza. Il Primo Ministro si tiene ai margini, evita di commentare, soprattutto, evita di prendere posizione, di richiamare – come invece il suo ruolo richiederebbe – il Vicepremier leghista a svolgere il proprio ruolo istituzionale con rispetto e responsabilità, di abbandonare la comunicazione selvaggia da telefonino e concentrarsi a rendere concreti gli impegni presi in campagna elettorale che, invece, giacciono sulle scrivanie degli uffici. Allo stesso modo, l’appello lanciato dalle forze democratiche, non può essere ignorato dal Capo dello Stato e, al contempo, dal Parlamento, che continua a non considerare il peso delle oltre 150mila firme raccolte sul web per una mozione di sfiducia del Ministro della Mala Vita, come apostrofato dallo scrittore Roberto Saviano, forse il più strenuo dei suoi oppositori.
Oppositori che, ha ragione Salvini, sono tanti, tantissimi, anche se TV e giornali, in sintonia con il governo, forse spaventati dalle continue minacce verso gli organi di stampa – altro richiamo netto al Ventennio – tendono a minimizzare. Donne e uomini dello spettacolo, scrittori, cantanti, sindaci, associazioni, comitati, singoli individui. Siamo numerosi noi nemici di Matteo Salvini, i nemici dei rigurgiti fascisti del nuovo millennio, delle politiche di odio, dei respingimenti con le armi e dei regali ai fornitori di pistole e fucili, i nemici della morte nel Mediterraneo, delle politiche capitalistiche, delle austerità imposte solo a chi già non ha niente da chiedere al proprio oggi e al proprio domani.
Difficile, a dire il vero, capire come possa ancora trovare consensi una legislatura attenta più a riempire in fretta le poltrone che contano che a legiferare, ad abrogare – come dichiarato a febbraio – la Riforma delle pensioni Fornero, a introdurre la tanto acclamata Flat Tax, a dare il via al processo che porterà al Reddito di Cittadinanza. Il caso RAI, con Foa Presidente designato, è l’ennesima prova della presa giallo-verde a dispetto di quanto sempre combattuto nelle piazze e su Facebook, ossia di quella politica fatta di scranni pesanti, di occupazione a tappeto di tutti gli spazi, politici e di comunicazione.
Con Foa, il MoVimento china ancora il capo alla destra, all’ennesimo esponente No Vax, No Euro, No ONG, un ultrà di Putin non certo di primissimo pelo. Di Maio ha osato chiamarla rivoluzione culturale, laddove, nel mare delle notizie false, nell’allarmismo costante, nel clima di panico creato ad arte, di culturale non risulta esserci proprio nulla, se non proprio la risposta di chi ancora si oppone.
E, allora, tanti nemici, tanto onore… ai nemici. Tanto onore a chi non abbassa la testa, a chi non soffoca la voce, a chi non si arrende alla barbarie, a chi tende una mano, a chi rispetta il Corano come la Bibbia e a chi li rifiuta entrambi. Tanto onore ai medici che lottano per affermare l’utilità del progresso a dispetto dell’ignoranza, ai colleghi di penna che scrivono a muso duro contro l’informazione fuorviata e creata ad hoc per l’affermazione del nero, del brutto, tanto onore a chi si ama, senza differenze, nell’arcobaleno dei propri colori, ai figli di tutte le coppie, ai genitori di tutti quei figli.
Tanti nemici, Salvini. Ha ragione, Lei. Siamo proprio in tanti.