«Non mi basterebbe una vita intera per raccontare tutte le storie che ho in testa». Giusto qualche giorno fa, sul suo profilo Facebook, l’autore napoletano Marco Marsullo parlava di scrittura seriale – sempre più in voga in Italia – contrapposta al personale inarrestabile desiderio di raccontare nuove vicende. Come quella di Shep, il protagonista di Due come loro, appena pubblicato da Einaudi per la collana Stile Libero.
Shapiro, questo il suo vero nome (le citazioni musicali saranno numerose nel romanzo), è un ragazzo poco più che trentenne che, da alcuni anni, lavora per Dio e per il Diavolo contemporaneamente, occupandosi di suicidi. Già. Per conto del Signore del cielo e della terra spinge gli aspiranti defunti a non commettere quest’atto estremo, ricordando loro quanto preziosa sia la vita; per il Signore degli inferi, invece, li spinge a rendere concreti i propri proposti. Un compito molto difficile che Shep porta avanti con solerzia fino a quando sulla lista dei desiderosi di porre fine alla propria esistenza non compare Pino Moneta, futuro marito di Viola, la donna che ha sempre amato e per la quale sarebbe disposto a tutto pur di riprendersela.
«Volevo raccontare» esordisce Marsullo «il passato delle persone. È lì che si nasconde il dolore». Non a caso, il passato di Shep riemerge prepotentemente tra le pagine di un romanzo permeato di leggerezza. La stessa con cui l’autore descrive un Diavolo appassionato della serie tv Don Matteo e un Dio festaiolo, dedito all’alcool e alle belle donne, ma affronta pure un tema assai delicato come quello del suicidio. Un modus vivendi che, irrimediabilmente, sfocia nel modus operandi. «Una delle mie caratteristiche da autore» continua lo scrittore «e del mio modo di vivere è mischiare commedia e dramma. È una cifra che mi interessa molto». E questa commedia drammatica funziona molto bene, grazie pure a un sapiente “gioco di squadra” tra i personaggi che animano la storia. Shep, Viola, ma pure Pino Moneta o Melinda, assistente del protagonista completamente sopra le righe.
Non ama la serialità Marco Marsullo, tuttavia chissà che in futuro non decida anche lui di creare un commissario che incolli alle pagine migliaia di lettori. Per il momento continua a scrivere storie leggere che fanno riflettere. E lo fa con un sorriso che fa bene alla lettura.