«Una donna, per quanto in vista, deve sempre dare luce al suo uomo. E la luce, il sostegno, la vicinanza spesso si danno arretrando. Stando nell’ombra»: sono queste le ultime affermazioni che la First Lady Elisa Isoardi ha pronunciato in un’intervista al settimanale Oggi per mostrare tutto il suo appoggio all’uomo di cui è innamorata, Matteo Salvini.
Proprio come un’odierna Grace Kelly, ritiratasi dalla scena una volta divenuta principessa di Monaco per aiutare silenziosamente il marito negli affari di Stato, la Isoardi sembrerebbe pronta a rinunciare alla sua brillante carriera per il bene del suo amore, privando la nazione, anzi il pianeta intero, di programmi di qualità superba come Miss Italia nel Mondo. La celebre conduttrice Rai ha mostrato la profonda devozione che prova per il politico, dicendosi disposta all’anonimato (d’altronde, chi non conosce il nome di Elisa Isoardi?) pur di mettere in risalto le virtù di lui. Ed è per questo che il quotidiano Libero l’ha definita una donna di sani principi. Come ce ne sono ormai poche, elogiandone la sensibilità e lo spirito sacrificale.
Un quadretto meraviglioso, quello di una donna che pur di sostenere il successo del consorte decide di ridurre la sua popolarità e, perché no, di abbandonare la propria professione per non oscurare quella del compagno, trasformandosi nell’Angelo del focolare decantato da Coventry Patmore. D’altra parte, in un Paese in cui il tasso di disoccupazione è così alto, non è più opportuno che il gentil sesso rimanga a casa e lasci quei pochi posti di lavoro che ci sono al marito? Meglio che le donne si trasformino nelle Ancelle dalle tuniche rosse descritte da Margaret Atwood, quelle che servono alla patria nient’altro che a sfornare i figli della leadership.
Sembrerebbe che a ispirare la Isoardi a dire ciò che ha detto sia stato un vero e proprio viaggio a ritroso nei secoli. Prendendo in prestito la macchina del tempo del protagonista del romanzo di H.G. Wells, la conduttrice avrebbe sfidato i limiti spazio-temporali e sarebbe approdata nel 1800. Il viaggio le avrebbe permesso di capire quanto fosse piacevole per le donne vivere in quell’epoca, quando non avevano alcun diritto di scegliere per se stesse e non potevano abortire, divorziare da uomini violenti o votare, ereditare o intraprendere una qualsiasi carriera.
Le ultime indiscrezioni ci dicono che da domani Elisa, affascinata da quanto visto durante il suo soggiorno ottocentesco, inizierà ad andare in giro indossando deliziosi corpetti e sottane vaporose. Per di più, sembrerebbe che, supportata da Libero, darà il via a una battaglia che miri ad abolire tutti quei diritti che le sconsiderate femministe hanno ottenuto lottando nel corso della storia per le donne, mettendole, per di più, nella difficile condizione di dover pensare con la loro testa.
Il primo obiettivo della campagna della showgirl? Cancellare il suffragio universale, in barba ad Anna Maria Mozzoni, a Sibilla Aleramo, ad Anna Garofalo, al movimento #MeToo e a tutte coloro che oggi cercano l’uguaglianza. A cosa ci serve, se la Jacqueline Kennedy italiana ci ha detto che il nostro unico compito è supportare gli uomini e oscurarci per farli brillare?